Si punta sui giovani per sperare in una società migliore e meno corrotta, più attenta alle esigenze delle persone socialmente deboli, meno consumistica e più ecologica, e tanti giovani sono disposti a formarsi, a sforzarsi di capire quali sono i veri problemi della società e quali le possibili soluzioni. E in questo lavoro di conoscenza e formazione i ragazzi cercano di avere dei validi punti di riferimento: persone adulte che sappiano indirizzarle e, soprattutto, che dimostrino di essere coerenti nel fare ciò che dicono.
Da un'indagine che ho condotto tra 521 studenti delle scuole medie superiori emerge come i giovani non siano interessati alla figura del prete visto come un uomo che vive da solo in canonica, senza aver maturato una significativa esperienza lavorativa, lontano dalla quotidianità delle famiglie del proprio quartiere e “obbligato” a contenersi nella dimensione affettiva e sessuale. I giovani, però, per la propria crescita personale sono alla ricerca di persone che possano costituire per loro dei chiari punti di riferimento, e, a parte alcune posizioni polemiche, hanno dimostrato di non avere dei pregiudizi nei confronti dei preti, ma piuttosto il desiderio di conoscerli e di poter avere con essi un confronto sereno e costruttivo su temi importanti, come, ad esempio, la fede in Dio e l'annuncio del Vangelo.
Spero che nei prossimi anni nei vari Seminari italiani vengano fatte delle scelte significative in merito alla formazione dei futuri preti, i quali se da un lato sono chiamati ad essere delle guide spirituali, dall'altro possono anche diventare autentici "compagni di strada" da incontrare nei nostri quartieri, e impegnati a risolvere i problemi che la vita quotidiana impone a tutti - credenti e atei - di affrontare.
http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/didattica-e-formazione/il-prete-visto-dai-giovani-ebook.html
Intervista allo storico e politico Alain Roullier-Laurens LA CITT À DI NIZZA RIPENSA AL SUO PASSATO ITALIANO Ha dato i natali a Giuseppe Garibaldi, artefice dell'unità nazionale Perché in certi libri scolastici non si parla della cessione della città di Nizza e della regione della Savoia da parte del governo di Torino a quello di Parigi nel 1860? Da questo interrogativo prende lo spunto l'intervista che segue, rilasciataci da Alain Roullier-Laurens , fondatore della “ Lega per la restaurazione delle libertà nizzarde ”. Nato a Nizza nel 1946, Alain Roullier-Laurens discende per parte di madre da una famiglia residente a Nizza ancor prima del 1388, anno della dedizione ai Savoia, ed è autore di numerosi libri che hanno provocato scalpore - ogni volta che sono usciti - sull'ideologia indipendentista nizzarda, sui retroscena dell'annessione e del falso plebiscito. I libri di Alain Roullier si basano su documenti inediti ed adoperati per la prima volta, come ...
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