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Visualizzazione dei post da giugno, 2016

Chi è razzista?

Tra le parole che molti di noi usano a sproposito va menzionato anche il termine "razzista". Spesso, infatti, diamo del "razzista" a persone che esprimono opinioni diverse dalle nostre, ma non per questo possono essere definiti tali. Il "razzista" è colui che crede di appartenere a un gruppo sociale o etnico superiore ad un altro, soprattutto sotto il profilo biologico e anche intellettuale. Da questa presunta superiorità scaturisce la sua convinzione di poter dominare su un altro essere umano considerandolo inferiore, confinandolo in un ghetto, costringendolo a fare lavori faticosi ed impedendogli di accedere a determinati servizi sociali (pensiamo all'istruzione, alle cure mediche, ecc.). Nel secolo scorso agli statunitensi di origine africana veniva impedito, ad esempio, anche l'uso dei mezzi pubblici e l'accesso a determinati locali proprio per questioni di carattere razzista. Il razzista, dunque, è un soggetto che persegue ed attua delle

USA, chi deve garantire la sicurezza dei cittadini?

Le sparatorie che si registrano negli Stati Uniti d'America (USA) sono praticamente quotidiane, e i media italiani ne parlano solo quando si registra un considerevole numero di vittime. Sono sparatorie che si verificano soprattutto per una spropositata diffusione di armi da fuoco, e il fatto che la legittima difesa sia contemplata nella Carta costituzionale di questo Paese non giustifica l'acquisto e la detenzione di armi che - per il loro considerevole volume di fuoco - dovrebbero appartenere solo ed esclusivamente alle Forze armate. A parte il fatto che spetta alle forze di polizia garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini di ogni Paese che si dichiari civile, la legittima difesa si potrebbe comunque assicurare avendo una modesta pistola utile ad allontanare uno o più malviventi dalla propria abitazione: è inconcepibile, a mio avviso, che negli Stati Uniti i singoli cittadini possano munirsi di armi con un potenziale di fuoco capace di respingere gli attacchi

Il nazismo si combatte con i valori della nostra Carta costituzionale

Anche il recente commento che Matteo Renzi ha espresso in merito ad una iniziativa editoriale portata avanti da un giornale che ha offerto una copia di un libro scritto da Adolf Hitler, dimostra come il nostro Presidente del Consiglio abbia una pessima opinione dei propri concittadini. Non è leggendo "La mia battaglia", libro scritto da Hitler, che si diventa nazisti. La censura ha sempre avuto un effetto disastroso! Personalmente sono fermamente contrario all'ideologia nazista, ma credo che censurare libri del genere si traduca poi nell'autorizzare i posteri a censurare i libri dei propri avversari politici. Se Matteo Renzi e Laura Boldrini volessero veramente contrastare l'ideologia nazista, e con essa tutti i totalitarismi, allora si diano da fare per tutelare la nostra Carta costituzionale anziché svilirla così come hanno intenzione di fare.

Il dono dell'amicizia tra un sacerdote e una laica

Poche ore fa è stato chiuso in tipografia la seconda ristampa del volume " Il dono dell'amicizia ", a firma di don Olivo Bolzon e di Marisa Restello . Qui di seguito la presentazione scritta dai due Autori che descrivono la propria quotidianità vissuta insieme all'insegna del dono del celibato e del sacerdozio. Presentazione È l’occasione per ringraziare i nostri lettori che hanno accolto questa semplice testimonianza sincera e gioiosa e tanti altri che ce l’hanno chiesta e desiderano partecipare a un dono prezioso per tutti, oggi soprattutto. Proprio in questi giorni un caro amico è venuto a trovarci e a leggere insieme un piccolo brano che, secondo lui, era il centro del messaggio. Insieme abbiamo constatato che il cammino della liberazione non è né un fatto di bravura, né una via tracciata e uguale per tutti. La relazione uomo-donna diventa sempre più liberante nella misura in cui va oltre ogni problematica e si fa comunione. Pensando alla comunione, per noi

Ancora una strage di donne

Un'agghiacciante notizia arriva da Mosul (Iraq) e riguarda la morte di diciannove ragazze curde bruciate vive in una piazza cittadina. A compiere questo orribile delitto sono stati i miliziani dell'Isis che hanno voluto punire le giovani donne perché si erano rifiutate di accettare la terribile condizione di schiave dei miliziani del Califfato. Di fronte a questa strage cosa faranno ora i Capi di Stato delle cosiddette nazioni civili?

Il Parlamento tedesco riconosce la tragedia degli Armeni

Recentemente, e con una larga maggioranza, il Parlamento tedesco ha approvato una mozione che riconosce l'olocausto armeno, ovvero la strage dei cristiani di nazionalità armena uccisi in Turchia nel 1915 per mano dei soldati ottomani. Secondo alcuni storici durante la Prima guerra mondiale sarebbero stati assassinati tra gli 800mila ed un milione e mezzo di armeni, tra bambini, donne, anziani e uomini adulti. Molti gli armeni morti per le torture, la fame e le malattie durante la prigionia e l'esodo forzato verso i luoghi di sterminio. Secondo alcune fonti delle donne armene sarebbero state addirittura crocifisse. Da parte del Parlamento tedesco si tratta di un riconoscimento fondamentale nei confronti delle vittime e anche per ricordare che stragi del genere possono sempre verificarsi se non si coltiva la memoria. Poco importa se il governo turco e il presidente Erdogan abbiano definito come errore storico la decisione del Parlamento tedesco di votare la mozione: la Turchia h