Passa ai contenuti principali

Campioni, nello sport e nella scuola

VILLORBA – “Conosciamoci attraverso lo sport – esordisce il maestro Marco Casale – è il nome di un progetto che il nostro Istituto comprensivo di Villorba e Povegliano sta portando avanti da alcuni anni e che coinvolge i nostri scolari. Nella sola scuola elementare di Catena abbiamo circa ottanta bambini che seguono con entusiasmo le discipline sportive proposte”.
All’inizio di quest’anno scolastico i bambini di prima e seconda elementare di Catena si sono avvicinati al mondo dello sport praticando delle attività ludiche e motorie, mentre gli scolari di terza elementare hanno seguito lezioni di calcio con un allenatore; quelli di quarta sono stati coinvolti nella pallavolo e, infine, gli scolari di quinta hanno seguito delle lezioni di arti marziali.
Anche quest’anno – continua il maestro Marco Casale – il progetto è stato possibile grazie alla disponibilità di allenatori e dirigenti di tante associazioni sportive che operano sul territorio di Villorba e che si sono offerti di dare lezioni gratuite ai nostri scolari”.
La dimensione dello sport non è e non dev’essere estranea al mondo della scuola. “Considero molto positivo – afferma Casale – l’approccio che il maestro Sergio Collodet ha avuto con gli scolari durante le lezioni di karate, perché ha fatto comprendere che la pratica di uno sport si riflette anche nella vita quotidiana e soprattutto nello studio. Forza di volontà, impegno e costanza non devono essere qualità da usare solo per diventare dei campioni e affermarsi sulla scena nazionale, perché è un autentico campione chi oggi si impegna con entusiasmo nello studio in modo da raggiungere delle competenze che gli permetteranno di entrare a testa alta nel mondo del lavoro e di essere utili, così, a se stessi, alla propria famiglia e non ultima alla propria Patria”.



la palestra di Catena - Villorba

Commenti

Post popolari in questo blog

Nizza, città francese o italiana?

Intervista allo storico e politico Alain Roullier-Laurens LA CITT À DI NIZZA RIPENSA AL SUO PASSATO ITALIANO Ha dato i natali a Giuseppe Garibaldi, artefice dell'unità nazionale Perché in certi libri scolastici non si parla della cessione della città di Nizza e della regione della Savoia da parte del governo di Torino a quello di Parigi nel 1860? Da questo interrogativo prende lo spunto l'intervista che segue, rilasciataci da Alain Roullier-Laurens , fondatore della “ Lega per la restaurazione delle libertà nizzarde ”. Nato a Nizza nel 1946, Alain Roullier-Laurens discende per parte di madre da una famiglia residente a Nizza ancor prima del 1388, anno della dedizione ai Savoia, ed è autore di numerosi libri che hanno provocato scalpore - ogni volta che sono usciti - sull'ideologia indipendentista nizzarda, sui retroscena dell'annessione e del falso plebiscito. I libri di Alain Roullier si basano su documenti inediti ed adoperati per la prima volta, come ...

ROBERT ROSSI, LA FRANCESIZZAZIONE DI TENDA È INIZIATA CON I BAMBINI DELLA SCUOLA

TENDA - « Mi chiamo Robert Rossi e sono nato nel 1944: mia madre è brigasca e conobbe mio padre che svolgeva il servizio militare ne lla GAF, cioè la guardia di frontiera proprio a Briga Marittima. Dopo l’8 settembre del 1943 mio padre fu catturato dai nazisti e portato in Germania, ma finita la guerra ritornò a Briga e si sposò con mia madre per venire a mancare nel 2009 ». Inizia con queste parole l’intervista concessami da Robert Rossi (qui sotto in foto), nato italiano nel 1944 e diventato francese nel 1947, quando il comune di Tenda fu ceduto alla Francia in seguito al Trattato di Parigi. Signor Robert Rossi, a Tenda che lingua si parlava fino al 1945? E qual era il dialetto più diffuso? Oggi qualcuno a Tenda e a Briga parla ancora in dialetto? Fino al 1947 i comuni di Briga Marittima e Tenda rientravano nei confini dell’Italia e quindi la lingua ufficiale era l’italiano. A Briga Marittima era molto diffuso il dialetto locale, cioè il «brigasco», mentre a Tenda ...

Patrizia Caproni (DSP): “Rimettere l’uomo al centro dell’economia e della politica. Solo così il Triveneto può ripartire”

  Patrizia Caproni (DSP): “ Rimettere l’uomo al centro dell’economia e della politica. Solo così il Triveneto può ripartire” ( a cura di Carlo Silvano )  Nel Nord-Est, dove la crisi della piccola e media impresa si intreccia con la delocalizzazione e la perdita di coesione sociale, Democrazia Sovrana Popolare propone una lettura alternativa alla globalizzazione economica. Patrizia Caproni  (nella foto con Francesco Toscano a sx e Marco Rizzo a dx), sottolinea la necessità di “rimettere al centro l’uomo e il lavoro” e critica la deriva privatistica nei servizi pubblici, dall’istruzione alla sanità. Nell’intervista Patrizia Caproni affronta i nodi dell’autonomia differenziata, delle disuguaglianze territoriali e della sfiducia verso la politica, indicando nella sovranità economica e popolare la chiave per una nuova stagione di sviluppo. Patrizia Caproni è  referente Elettorale Nazionale e membro dell’Ufficio Politico (referente Nord Est) del partito D...