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Perché la pornografia lede la figura della Donna?


La questione della pornografia e dei suoi effetti negativi sulla morale, l'etica e l'immagine della donna è complessa e suscita dibattiti in diversi contesti, inclusa la sfera religiosa. La pornografia viene spesso criticata per il modo in cui influisce sulle persone e sulla società. Ecco alcuni dei principali motivi per cui si sostiene che la pornografia inficia la figura della Donna e corrompe la morale e l'etica:

La pornografia tende a oggettificare la figura femminile, cioè la riduce a un oggetto sessuale senza considerare la sua dignità, intelligenza o personalità. Le donne sono rappresentate principalmente come oggetti di desiderio sessuale per il piacere degli spettatori, trasformandole in semplici merci da consumare.

La pornografia spesso promuove uno specifico ideale di bellezza femminile che può essere irrealistico e dannoso. Le donne rappresentate nella pornografia sono spesso giovani, con caratteristiche fisiche stereotipate e un aspetto "perfetto". Questo crea aspettative irreali sul corpo femminile, contribuendo all'insoddisfazione corporea e all'insicurezza delle donne nella vita reale.

In molte rappresentazioni pornografiche, la violenza e la sottomissione delle donne sono presenti come elementi di eccitazione sessuale. Questa rappresentazione normalizza e legittima la violenza e la dominazione nei rapporti sessuali, alimentando dinamiche di potere sbilanciate e favorendo l'idea che il consenso non sia necessario o che il piacere maschile sia l'unico obiettivo.

La pornografia può influenzare negativamente la sessualità e le relazioni sia degli spettatori che degli attori coinvolti. Gli spettatori possono sviluppare aspettative irrealistiche sulla sessualità, basate su rappresentazioni distorte e non realistiche della pornografia. Questo può portare a difficoltà nella sfera sessuale e a insoddisfazione nelle relazioni reali. Inoltre, le persone coinvolte nella produzione della pornografia possono subire sfruttamento, costrizione e abusi. 

Concludo riportando ciò che il Catechismo della Chiesa Cattolica, al punto 2354, afferma in merito alla pornografia: 

«La pornografia consiste nel sottrarre all’intimità dei partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze persone. Offende la castità perché snatura l'atto coniugale, dono intimo e reciproco degli sposi. Lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l'uno diventa per l'altro oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli altri nell'illusione di un mondo irreale. È una colpa grave. Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici».

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