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"I crociati di Vidor", letto dalla poetessa Adriana Michielin

VILLORBA - Con “I crociati di Vidor”, di Carlo Silvano, si apre ai lettori una finestra sul Medioevo attraverso un quaderno trovato nella piccola biblioteca e archivio di un appassionato di storia locale, contenente dei dati risalenti all’epoca.

Pagine interessanti che ci portano indietro nel tempo evocando la vita politica e religiosa dell'undicesimo secolo e oltre, facendo emergere la storia della Prima crociata indetta da papa Urbano II nel 1095. Una missione alla quale pare abbiano partecipato 90 crociati partiti da Vidor (Treviso) guidati dal conte Giovanni Gravone signore di quel territorio.

Il castellano, riporta il quaderno, accolse l’invito del Pontefice ad andare a liberare la Terra Santa occupata dai mussulmani turchi, artefici di orribili massacri a danno dei cristiani e fonte di preoccupazione per il Papa.

Reclutati ì soldati nel suo feudo, animati da un forte sentimento di fede, e forse anche di avventura, nell’agosto del 1096 lasciarono insieme il piccolo centro agricolo per partire verso la Terra Santa, una missione non priva di incognite.

Via via che si prosegue con il racconto l’interesse del lettore si sofferma sulle singole storie dei protagonisti della Crociata, sulle loro vite; pone inoltre l’attenzione su chi non è più tornato perché perito in battaglia o non rientrato al paese per scelta come Martino, che si stabilì sulle rive del fiume Giordano vivendo da eremita.

Assai coinvolgenti sono pure le vicende di chi è riuscito a rivedere il proprio paese dopo la spedizione.

E qui tra gli altri troviamo Enrico, un uomo che ha vissuto profondamente le contraddizioni e i desideri di rinnovamento spirituale del suo tempo: si legge, infatti, che l'XI secolo fu al centro di una vasta riforma per la chiesa, sia sotto il profilo spirituale che politico. Artefice di importanti riforme fu infatti papa Urbano II.

Ritroviamo ancora il conte Giovanni Gravone che al ritorno dalla prima Crociata fece costruire nel territorio un'Abbazia, diventata faro spirituale per la comunità dei fedeli di Vidor e non solo.

Un ruolo importante ebbero i monaci di questa Abbazia che si sono impegnati a bonificare la zona paludosa formatasi dall’azione delle acque del fiume Piave dando, in quel periodo, spinta e vigore all’economia locale.

Questo e tanto altro regalano le pagine de “I crociati di Vidor”, facendoci scoprire o rispolverare la storia attraverso un racconto dal quale emergono fatti, ideali, valori e sentimenti di uomini d’altri tempi. (Adriana Michielin)

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Carlo Silvano, "I crociati di Vidor", racconto, prefazione di padre Konrad zu Löwenstein, ed. Youcanprint 2023, pp. 100. Il libro si può reperire ordinandolo in una qualsiasi libreria oppure al seguente collegamento I crociati di Vidor


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