Si chiama Eva Sala Gutierrez (nella foto a dx) e lo scorso 13 novembre, a Pontevigodarzere (Padova), ha ottenuto una meritata cintura nera - 1° Dan. Attualmente la dott.ssa Eva Sala Gutierrez frequenta l’Asd Studio Karate Ju-Jitsu 2002 di Villorba, fondata e presieduta dal cav. Sergio Collodet, ma ha iniziato a praticare karate nel 1984 quando non aveva ancora sei anni. “Ho iniziato - riferisce Eva Sala Gutierrez - a praticare arti marziali insieme a mio fratello quando avevo circa sei anni, mentre mio fratello ne aveva quattro, cioè l’età minima per frequentare una palestra di karate. Anche lui ha raggiunto il grado di cintura nera”.
Chi ti ha fatto conoscere il karate?
Data la nostra giovane età io e mio fratello non siamo stati noi a scegliere di praticare le arti marziali, ma i nostri genitori.
Cosa spinse i tuoi genitori a iscrivere te e tuo fratello ad una società di arti marziali?
La scelta dei nostri genitori si fondava su tanti buoni motivi. In primo luogo, la palestra non era lontano da casa ed eravamo già soci del club di arti marziali, dove vi erano pure diverse piscine che noi conoscevamo. Inoltre, il maestro che ci avrebbe seguito era, ed è, una persona che tutti, bimbi e genitori, stimano. I nostri genitori ci fecero praticare il karate perché erano consapevoli dell’importanza, per un bambino, di praticare degli esercizi fisici con regolarità, e questa disciplina sportiva non solo insegna il rispetto delle regole del gioco, ma aiuta anche a coltivare dei valori fondamentali per la vita, come la lealtà, l’umiltà, la disciplina, la perseveranza, il coraggio, il rispetto e altro ancora. Per i miei genitori, inoltre, era molto importante che io e mio fratello imparassimo a difenderci fisicamente e ad avere sicurezza in noi stessi…
E questo obiettivo è stato raggiunto?
Grazie al karate nella quotidianità il coraggio non mi manca. Fortunatamente non ho mai avuto bisogno di mettere in pratica le tecniche di autodifesa che ho imparato, ma la sua pratica mi ha trasmesso serenità e, in un certo senso, anche la sensazione di “potere”…
Puoi spiegarti meglio?
Sono consapevole di custodire un “potere” che potenzialmente posso mettere in atto qualora ci fosse la necessità.
Sei mai stata tentata di abbandonare le arti marziali?
No, non sono mai stata tentata di abbandonare il karate, anzi, quando l’ho dovuto lasciare per poter frequentare l’Università, sapevo comunque che si trattava solo di una pausa con un inizio e una fine. Infatti, dopo la laurea ho ripreso a praticarlo.
La pratica delle arti marziali insegna molte cose…
Confermo! Personalmente, ho imparato a credere in me stessa, a raggiungere l’autocontrollo e a gestire la rabbia, ma il karate mi ha pure insegnato il valore dell’umiltà, ad essere tenace e ad avere rispetto per se stessi e per l’altro.
Soffermiamoci per un attimo sul valore della lealtà...
Sia nel karate che nella vita il valore della lealtà ti definisce come persona: è un indicatore che consente di capire se di te ci si può fidare oppure no. La lealtà, dunque, non è importante solo nel combattimento, ma anche nella vita di ogni giorno.
Mi puoi descrivere l’esperienza più bella che hai maturato praticando il karate?
Sono tantissime! Il karate mi ha educato, mi ha cresciuto, mi ha formato. Mi ha fatto diventare la donna che sono oggi. Ed è soprattutto con il karate che ho sperimentato il valore dell’amicizia. Infatti, tre delle mie più grandi amiche le ho conosciute in palestra…
Puoi dirmi qualcosa di queste tue amicizie?
Le prime due amicizie risalgono ai tempi della mia prima palestra, cioè in Spagna, e quindi riguardano i tempi della mia infanzia e gioventù: i legami sono ancora forti! Infatti, nonostante il tempo e la distanza la nostra amicizia persiste in modo ineccepibile. Come me, queste due persone praticano tuttora, ed insieme ad i propri figli, il karate. Una delle due si chiama Monica ed oltre a lavorare come psicologa è diventata anche istruttrice di karate…
E la terza amica?
Si chiama Stella e l’ho conosciuta in Italia più di dieci anni fa: è una ragazza greca, professoressa di musica e cantante lirica ed è una persona che stimo molto. Ripensando a queste mie amicizie credo che non sia un caso che nelle palestre dove si praticano le arti marziali si stabiliscano dei legami così forti e autentici. È proprio nell’ambiente che si crea nelle palestre e dove si abbracciano i valori del karate che possono nascere dei legami e delle amicizie molto forti. In altre parole, le persone che si avvicinano a questa disciplina e abbracciano questi valori, che sono i pilastri del karate, possono solo creare dei rapporti molto forti e, ovviamente, in tutto questo ha un ruolo molto importante anche la figura del maestro, del “sensei”.
Nutro tanta gratitudine ed affetto per il mio primo maestro di karate José Manuel Rodriguez (nella foto qui sopra con Eva S. Gutierrez), che mi ha seguito per oltre vent’anni, e per me è diventato una guida ed un punto di riferimento. Non lo dimenticherò mai. Anche del mio secondo maestro conservo un carissimo ricordo. Ci sono anche i miei attuali maestri, Sergio e Monica, che sono diventati mieiamici, mi hanno portato ad un altro grande traguardo e li ringrazierò sempre.
Cosa ti piace, in particolare, dell’Asd Studio Karate Ju Jitsu 2002?
Lo spirito di goliardia! È una valvola di sfogo per tutti e ci si diverte, si scherza, si condivide la quotidianità. Siamo un bel gruppo.
Il tuo prossimo obiettivo come karateka?Il mio obiettivo è non mollare mai e continuare ad allenarmi finché il mio corpo me lo permette. Poi mi è stato proposto di prepararmi per diventare istruttrice…
A conclusione di quest’intervista puoi darmi tre buoni motivi per invitare un bambino a frequentare una palestra così da imparare il karate?
Ti rispondo dicendoti che porto anche i miei due figli ad allenarsi nella mia stessa palestra: la più piccola fa karate come me, mentre il mio figlio più grande ha iniziato quest’anno Ju Jitsu ed è entusiasta della scelta fatta. Per i miei figli ho scelto queste discipline non solo perché sono Arti Marziali, ma anche per le belle persone che lavorano dentro questa palestra. Sia i maestri che i tecnici, infatti, hanno la mia più grande stima e ammirazione. Il karate, come ho già avuto modo di dire, da consapevolezza del proprio corpo. Ti da forza, velocità, equilibrio. Se inizi a praticare karate possono succedere solo due cose: o lo abbandoni o te ne innamori per il resto della vita, proprio com’è successo a me.
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