VILLORBA – E’ cresciuto insieme alla zona industriale: ha visto tante piccole e medie imprese insediarsi sul suo territorio soprattutto nel suo periodo d’oro con l’inaugurazione della zona commerciale, e poi ha assistito al suo declino proprio quando diversi esercizi, come l’ipermercato Panorama e il Grancasa hanno chiuso l’attività. “In quest’area industriale – afferma Eddy Sartorato che con i propri familiari guida un’azienda dedita alla fabbricazione di cornici nata nel 1977 – c’è un considerevole potenziale per lo sviluppo locale, perché sono tanti i capannoni vuoti che potrebbero ospitare nuove ditte e dare lavoro ai giovani, ma occorre l’impegno delle autorità per rimuovere quegli ostacoli che purtroppo ne impediscono il decollo. La mia azienda è nel cuore della zona industriale, ma a tutt’oggi non posso beneficiare di alcuni servizi essenziali, come la fibra ottica, e devo far ancora ricorso al gasolio perché nella strada dov’è ubicata la ditta non arriva ancora una condotta del metano. Eppure in questa zona sono presente dal 1982”.
Se i collegamenti tra la zona industriale e il casello autostradale sono buoni, è la viabilità interna all’area produttiva che lascia a desiderare. “La viabilità non è intuitiva – sottolinea Eddy Sartorato – e a volte mi capita di essere contattato al telefono da qualche cliente che ha difficoltà a trovare la sede della mia ditta”.
(un modello di cornice prodotto dalla ditta Bernardi di Villorba)
Nei primi tempi della pandemia sembrava che il mondo dovesse crollare. “La nostra azienda lavora molto con le ditte cinesi – aggiunge Eddy Sartorato – e nel giro di pochi giorni abbiamo assistito al blocco degli ordini e dei pagamenti. So che anche altre aziende hanno dovuto fermare la propria attività, ma poi abbiamo ripreso a lavorare anche se i prezzi delle materie prime, dei semilavorati e dei trasporti sono lievitati. Le difficoltà le stiamo superando, anche se la concorrenza straniera è spietata”.
In questo particolare momento critico per le nostre aziende, bisognerebbe che i consumatori si impegnassero a privilegiare i prodotti “made in Italy”, cioè fabbricati in Italia.
“Per un certo periodo – riferisce Eddy Sartorato – nella zona industriale di Villorba si sono insediate tante attività gestite da cinesi, i quali hanno in seguito preferito traslocare in provincia di Padova. So che certi capannoni vuoti stanno cadendo a pezzi, perché la manutenzione costa e purtroppo non si tende a ridurre gli affitti, ed è per questo che la nostra zona industriale non è appetibile: tanti imprenditori preferiscono insediare la propria azienda in altre località, come Lovadina, dove i costi sono ridotti. Per rendere appetibile questa zona occorrerebbero delle agevolazioni fiscali e nuovi servizi, come la presenza di una banca e di una mensa per i lavoratori. Sono d’accordo anche alla realizzazione di un parcheggio per autoarticolati: capita spesso, infatti, nelle ore serali e notturne di vedere tir parcheggiati ai bordi delle strade in attesa del giorno dopo per poter provvedere al carico e scarico delle merci”. Attualmente, non essendoci un parcheggio dotato di servizi e video sorvegliato a beneficio della sicurezza dei camionisti, capita spesso di trovare lungo i cigli delle strade i rifiuti lasciati dai trasportatori che lì hanno trascorso la notte a bordo dei loro automezzi.
(modello di cornice della ditta Bernardi di Villorba)
“La nostra area industriale – conclude Eddy Sartorato – può ritornare ad essere il motore dell’economia locale, a condizione che le autorità preposte si impegnino a risolverne i problemi ed evitando di parlare di idee e progetti solo in campagna elettorale”.
(a cura di Carlo Silvano)
Commenti
Posta un commento