Tra le parole che molti di noi usano a sproposito va menzionato anche il termine "razzista". Spesso, infatti, diamo del "razzista" a persone che esprimono opinioni diverse dalle nostre, ma non per questo possono essere definiti tali. Il "razzista" è colui che crede di appartenere a un gruppo sociale o etnico superiore ad un altro, soprattutto sotto il profilo biologico e anche intellettuale. Da questa presunta superiorità scaturisce la sua convinzione di poter dominare su un altro essere umano considerandolo inferiore, confinandolo in un ghetto, costringendolo a fare lavori faticosi ed impedendogli di accedere a determinati servizi sociali (pensiamo all'istruzione, alle cure mediche, ecc.). Nel secolo scorso agli statunitensi di origine africana veniva impedito, ad esempio, anche l'uso dei mezzi pubblici e l'accesso a determinati locali proprio per questioni di carattere razzista.
Il razzista, dunque, è un soggetto che persegue ed attua delle profonde discriminazioni nei confronti dei propri simili e, spesso, considera legittima anche l'uccisione delle persone considerate inferiori (pensiamo allo sterminio degli ebrei ad opera dei nazisti o del genocidio armeno da parte dei turchi).
Se ciò che ora ho scritto viene considerato accettabile da tutti, si deve riconoscere che prima di definire una persona razzista occorre raccogliere una serie di elementi utili a giustificare questa pesante accusa, e una persona che non ha determinati requisiti non può accusare di razzismo chi gli nega quello che lui considera un proprio diritto. Due anziani che vivono insieme e desiderano adottare un bambino non possono - ad esempio - accusare di razzismo chi gli fa notare che hanno entrambi superato l'età prevista dall'attuale normativa sulle adozioni e, di conseguenza, non hanno i requisiti per accogliere e crescere un bambino. Certo, questi due anziani potranno amarsi, avere un reddito sufficiente a mantenere un bambino e anche una casa confortevole, ma se manca un requisito importante qual è l'età anagrafica, dovranno riconoscere di non avere tutti i requisiti e, pertanto, rinunciare al loro proposito.
Purtroppo, capita spesso osservare come nella vita quotidiana alcune persone non avendo determinati requisiti per il soddisfacimento di un proprio desiderio accusino di razzismo, e di altro ancora, chi fa solo notare loro delle deficienze e mancanze.
Intervista allo storico e politico Alain Roullier-Laurens LA CITT À DI NIZZA RIPENSA AL SUO PASSATO ITALIANO Ha dato i natali a Giuseppe Garibaldi, artefice dell'unità nazionale Perché in certi libri scolastici non si parla della cessione della città di Nizza e della regione della Savoia da parte del governo di Torino a quello di Parigi nel 1860? Da questo interrogativo prende lo spunto l'intervista che segue, rilasciataci da Alain Roullier-Laurens , fondatore della “ Lega per la restaurazione delle libertà nizzarde ”. Nato a Nizza nel 1946, Alain Roullier-Laurens discende per parte di madre da una famiglia residente a Nizza ancor prima del 1388, anno della dedizione ai Savoia, ed è autore di numerosi libri che hanno provocato scalpore - ogni volta che sono usciti - sull'ideologia indipendentista nizzarda, sui retroscena dell'annessione e del falso plebiscito. I libri di Alain Roullier si basano su documenti inediti ed adoperati per la prima volta, come ...
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