Passa ai contenuti principali

Il boiaro, prima presentazione

VILLORBA (Treviso) - Questa mattina al rustico di Nazzareno Dal Col sulle sponde del torrente Giavera è stato presentato il mio romanzo intitolato "Il boiaro". L'incontro è stato promosso e organizzato dal Circolo di lettura "Matilde Serao" (affiliato all'Associazione culturale "Nizza italiana"), ed era riservato agli aderenti e agli amici del sodalizio.

A presentare il romanzo sono intervenuti Adriana Michielin (presidente del circolo), con gli iscritti Sandra Milani, Massimo Valli e Antonio Petrelli: hanno avuto tutti delle belle parole - cariche anche di affetto nei miei confronti - per il libro e per la mia attività di scrittore.
Adriana Michielin (presidente Circolo di lettura "Matilde Serao" di Villorba)

"Il nuovo libro di Carlo Silvano dal titolo “Il boiaro” che oggi presentiamo - ha detto Adriana Michielin - è, dell’autore, oserei dire “un figlio diverso”, che si differenzia dai precedenti, in quanto, essi hanno sempre seguito un filone realistico, fossero di attualità o di storia. Ne voglio citare solo alcuni: "Un lavoratore di troppo. Storie di mobbing nella Marca trevigiana" e "Quale primavera per i figli della vedova? Treviso vista e vissuta dai massoni di una loggia del Grande Oriente d'Italia", entrambi del 2008, "Condannati a vivere. La quotidianità dei detenuti del carcere di Treviso raccontata dl suo cappellano" (2009), "Liberi reclusi. Storie di minori detenuti" (2011) e "Breve storia di Nizza e di altri territori italofoni" (2012). Questo nuovo libro del dott. Silvano è, invece, un romanzo puramente intessuto di fantasia, anche se, le vicende narrate, si configurano in un contesto storico ben delineato.
“Il boiaro” è un racconto scorrevole ed appassionante, uno spartito dalle note oscillanti, una storia che porta il lettore a riflettere su come certi eventi possano far cambiare anche l’uomo più ostile, trasformarlo e condurlo verso una dimensione ed una visione più umana della vita. È un romanzo a colori, come l’ha definito nella sua bellissima ed accurata prefazione il dott. Massimo Valli, al quale passo ora la parola".
Massimo Valli

Sandra Milani

Antonio Petrelli



 





Commenti

Post popolari in questo blog

Nizza, città francese o italiana?

Intervista allo storico e politico Alain Roullier-Laurens LA CITT À DI NIZZA RIPENSA AL SUO PASSATO ITALIANO Ha dato i natali a Giuseppe Garibaldi, artefice dell'unità nazionale Perché in certi libri scolastici non si parla della cessione della città di Nizza e della regione della Savoia da parte del governo di Torino a quello di Parigi nel 1860? Da questo interrogativo prende lo spunto l'intervista che segue, rilasciataci da Alain Roullier-Laurens , fondatore della “ Lega per la restaurazione delle libertà nizzarde ”. Nato a Nizza nel 1946, Alain Roullier-Laurens discende per parte di madre da una famiglia residente a Nizza ancor prima del 1388, anno della dedizione ai Savoia, ed è autore di numerosi libri che hanno provocato scalpore - ogni volta che sono usciti - sull'ideologia indipendentista nizzarda, sui retroscena dell'annessione e del falso plebiscito. I libri di Alain Roullier si basano su documenti inediti ed adoperati per la prima volta, come

ROBERT ROSSI, LA FRANCESIZZAZIONE DI TENDA È INIZIATA CON I BAMBINI DELLA SCUOLA

TENDA - « Mi chiamo Robert Rossi e sono nato nel 1944: mia madre è brigasca e conobbe mio padre che svolgeva il servizio militare ne lla GAF, cioè la guardia di frontiera proprio a Briga Marittima. Dopo l’8 settembre del 1943 mio padre fu catturato dai nazisti e portato in Germania, ma finita la guerra ritornò a Briga e si sposò con mia madre per venire a mancare nel 2009 ». Inizia con queste parole l’intervista concessami da Robert Rossi (qui sotto in foto), nato italiano nel 1944 e diventato francese nel 1947, quando il comune di Tenda fu ceduto alla Francia in seguito al Trattato di Parigi. Signor Robert Rossi, a Tenda che lingua si parlava fino al 1945? E qual era il dialetto più diffuso? Oggi qualcuno a Tenda e a Briga parla ancora in dialetto? Fino al 1947 i comuni di Briga Marittima e Tenda rientravano nei confini dell’Italia e quindi la lingua ufficiale era l’italiano. A Briga Marittima era molto diffuso il dialetto locale, cioè il «brigasco», mentre a Tenda

Il dono dell'amicizia tra un sacerdote e una laica

Poche ore fa è stato chiuso in tipografia la seconda ristampa del volume " Il dono dell'amicizia ", a firma di don Olivo Bolzon e di Marisa Restello . Qui di seguito la presentazione scritta dai due Autori che descrivono la propria quotidianità vissuta insieme all'insegna del dono del celibato e del sacerdozio. Presentazione È l’occasione per ringraziare i nostri lettori che hanno accolto questa semplice testimonianza sincera e gioiosa e tanti altri che ce l’hanno chiesta e desiderano partecipare a un dono prezioso per tutti, oggi soprattutto. Proprio in questi giorni un caro amico è venuto a trovarci e a leggere insieme un piccolo brano che, secondo lui, era il centro del messaggio. Insieme abbiamo constatato che il cammino della liberazione non è né un fatto di bravura, né una via tracciata e uguale per tutti. La relazione uomo-donna diventa sempre più liberante nella misura in cui va oltre ogni problematica e si fa comunione. Pensando alla comunione, per noi