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Alberto De Conto, tra passione, sacrifici e soddisfazioni


Genova – Domenica 24 marzo una pattuglia di tre atleti dell’Asd Studio Karate Ju-Jitsu 2002 di Villorba (Treviso), guidata dal direttore tecnico cav. Sergio Collodet e dall’insegnante federale Monica Mano, ha partecipato alla Coppa Italia promossa e organizzata dalla Fijlkam Ju Jitsu (specialità Fighting System) presso il palazzetto di Manesseno a Genova. A rappresentare il Veneto c’era solo la squadra di Villorba, composta da Matteo Ceola, Lorenzo De’Longhi e Alberto De Conto, il quale ha vinto tre combattimenti ed è così salito sul gradino più alto del podio (categoria senior). Ecco una breve intervista che mi ha rilasciato.

Alberto, a che età ti sei avvicinato alle arti marziali?
Mi sono avvicinato alle arti marziali nel 2011 quando avevo tra i 15 e i 16 anni.

Cosa ti ha spinto a praticarle?
È stato mio padre ad iscrivermi a karate! Ricordo che tornai a casa da scuola e mio padre mi chiese se per quella sera avevo un impegno. Un po’ perplesso gli risposi di no e quando gli chiesi il motivo della sua domanda, la sua risposta fu molto semplice: “Ti ho iscritto a karate e puoi iniziare già da stasera!”. Così ho iniziato a praticare questa disciplina sportiva. Sei mesi dopo, il direttore tecnico Sergio Collodet, mi fece conoscere il Ju-Jitsu e … non ho più smesso!

Quante ore trascorri in palestra nell’arco di una settimana?
Faccio due allenamenti da un'ora e mezza e un allenamento da un'ora. In più, da quest'anno, mi sono iscritto in una palestra per essere più preparato fisicamente e ci vado tre volte a settimana.

Perché hai scelto di fare agonismo?
Per mettermi in gioco, per confrontarmi con altri atleti e sperare di arrivare, un giorno, a gareggiare anche a livello internazionale.

Secondo il maestro Alessandro Lodi, che recentemente è venuto a Villorba per insegnare delle tecniche di combattimento, il miglior modo per rispettare l’avversario è quello di dare il meglio di noi stessi durante il combattimento. Tu cosa ne pensi?
Concordo con il maestro Lodi: se non ci si impegna non si ottengono i risultati voluti e non si migliora; inoltre è giusto sfidare una persona che dà il meglio di sé.

In questi ultimi tempi hai partecipato a diverse gare: in genere cosa provi prima di salire sul tatami e affrontare un avversario?
Sicuramente ho un po' d'ansia perché non so mai cosa può succedere e chi mi trovo davanti, ma allo stesso tempo provo una grande gioia per il fatto di mettermi in gioco sapendo che, comunque andrà a finire la gara, avrò imparato qualcosa di nuovo

Domenica scorsa, a Genova, hai affrontato tre combattimenti: quale dei tre è stato il più difficile?
L'ultimo dei tre incontri è stato sicuramente il più difficile perché l'avversario era più preparato e poi mi sentivo anche un po' di stanco.

L’ultimo combattimento sarà stato anche il più difficile, ma tu cosa hai provato quando la gara è finita e il giudice ti ha riconosciuto vincitore “consegnandoti”, così, il biglietto per il gradino più alto del podio?
Ho provato una gioia immensa nel pensare di salire sul gradino più alto del podio, dopo essermi confrontato con altri atleti di ottimo livello e provenienti da altre regioni d’Italia!

A Genova sei stato molto bravo, ma ora, in agenda, hai una nuova gara da affrontare?
Sì, il mio prossimo appuntamento agonistico è il campionato di classe che si terrà il 4 e il 5 maggio al Pala Pellicone di Ostia.



Alberto De Conto (al centro) con Sergio Collodet e Monica Mano 



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