Non ostacoliamo i disegni di Dio...
una riflessione sul IX canto dell’Inferno
Nel nono canto dell’Inferno della "Divina Commedia", Dante Alighieri ci offre una scena straordinaria: la discesa di un angelo inviato da Dio per spalancare le porte della città di Dite, simbolo dell’ostinazione e dell’arroganza di coloro che resistono alla volontà divina. I diavoli, emblema dell’opposizione al bene, cercano di impedire il cammino del pellegrino, ma la loro resistenza è vana: la volontà di Dio trionfa sempre. Questo episodio, ricco di simbolismi, ci invita a riflettere su come anche nella società odierna vi siano individui che ostacolano, consapevolmente o meno, i disegni divini.
Gli ostacoli nella famiglia: egoismi e incomprensioni
In ambito familiare, i disegni di Dio si manifestano nell’amore, nel rispetto e nella mutua crescita dei suoi membri. Tuttavia, non è raro che egoismi, incomprensioni o attitudini autoritarie rompano questa armonia. Pensiamo ai genitori che, incapaci di dialogare, rendono la famiglia un luogo di tensione anziché di sostegno, o ai figli che, presi dalla superficialità, non riconoscono i sacrifici di chi li ama. Ostacolare il progetto divino in famiglia significa negare il senso più profondo della comunità domestica: essere il primo luogo in cui si impara l’amore incondizionato e la condivisione.
Sul lavoro: l’ingiustizia come impedimento al bene comune
Nel mondo lavorativo, i disegni divini si concretizzano nella promozione del bene comune, nella giustizia e nella valorizzazione della dignità umana. Tuttavia, accade spesso che interessi personali o sistemi iniqui soffochino questi ideali. Pensiamo ai datori di lavoro che sfruttano i dipendenti, ai colleghi che ostacolano il successo altrui per invidia, o ai lavoratori che, con atteggiamenti negligenti, compromettono il benessere dell’organizzazione. Ogni comportamento che si oppone al rispetto e alla giustizia contraddice il progetto divino, che chiama l’uomo a costruire una società equa e solidale.
Nella politica: quando l’interesse personale prevale sul bene comune
Nelle discussioni politiche, l’opposizione ai disegni di Dio si manifesta quando il potere diventa fine a se stesso, dimenticando la vocazione al servizio del popolo. In Italia, purtroppo, non mancano esempi di capi politici e cittadini che, anziché cercare soluzioni giuste e condivise, alimentano divisioni, egoismi e conflitti. La politica, strumento fondamentale per il progresso collettivo, si trasforma così in un’arena sterile, in cui il dialogo viene sacrificato in nome di interessi individuali.
Il richiamo dell’angelo: un invito a tornare al bene
L’angelo che nel IX canto sblocca la porta di Dite non è solo un personaggio letterario, ma un simbolo potente. È il richiamo di Dio a superare gli ostacoli che ci separano da Lui e dagli altri. Nella nostra quotidianità, questo richiamo si manifesta nei momenti di crisi, nelle voci di chi ci invita a riconoscere i nostri errori, nei segni che ci spingono verso il bene.
Conclusione: riscoprire il progetto di Dio
Come i diavoli davanti alla Città di Dite, anche noi, nella nostra vita quotidiana, siamo tentati di opporci al progetto divino. Dante Alighieri, però, ci insegna che la volontà di Dio, pur essendo ostacolata, non può essere sconfitta. Ogni volta che scegliamo l’amore, la giustizia e la verità, partecipiamo a quel disegno divino che, come l’angelo del Canto IX, spalanca le porte del nostro cuore, conducendoci verso una società più luminosa e armoniosa. (Carlo Silvano)
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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerosi volumi. Per informazioni cliccare sul sito della libreria "Il Libraccio": Libri di Carlo Silvano
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