Passa ai contenuti principali

Le classi quarte D ed E della scuola primaria “Tina Anselmi” di Marcon (Venezia) al "Muse" di Trento

 


Le classi quarte D ed E della scuola primaria “Tina Anselmi” di Marcon al Muse di Trento

Mercoledì 29 maggio 2024, le classi quarte D ed E della scuola primaria “Tina Anselmi”, dell’Istituto Comprensivo di Marcon (Venezia), accompagnate dai loro insegnanti, hanno avuto l’opportunità di visitare il “Muse” di Trento. Questa visita istruttiva si è rivelata un’esperienza ricca di scoperta e apprendimento, suscitando interesse e stupore tra gli alunni. A guidare gli alunni gli insegnanti Marilena Spironello, Margherita Massaro, Antonella Tochet, Gloria Soravia e Carlo Silvano.

La visita è iniziata partendo dalla sezione dedicata agli strumenti scientifici e agli attrezzi utilizzati in montagna. Gli alunni sono rimasti affascinati dai primi strumenti scientifici, scoprendo come la tecnologia abbia evoluto la nostra comprensione del mondo naturale. La curiosità dei bambini si è accesa di fronte agli antichi attrezzi montani, comprendendo l’importanza di questi strumenti nella vita quotidiana e nelle attività di esplorazione. 

La sezione dedicata al patrimonio faunistico ha catturato l’attenzione degli alunni anche con una vasta esposizione di animali imbalsamati. Gli alunni hanno osservato con meraviglia stambecchi, lupi, orsi, cinghiali, volpi, marmotte, uccelli e insetti, raccogliendo notizie sulle caratteristiche e sugli habitat di queste specie. Ogni animale ha suscitato stupore e ha contribuito a far comprendere soprattutto la ricchezza e la varietà della fauna alpina. 

 

Uno dei momenti più impressionanti della visita è stato l’osservazione del ghiacciaio realizzato all’interno del museo. Gli alunni sono rimasti a bocca aperta di fronte a questa riproduzione, che ha permesso loro di capire l’importanza dei ghiacciai nell’ecosistema e le conseguenze del cambiamento climatico su questi fragili ambienti naturali. 

L’esperienza è continuata con attività interattive, tra cui giochi riguardanti la fisica e la meccanica. Gli alunni hanno potuto sperimentare in prima persona alcuni principi scientifici, divertendosi e apprendendo attraverso il gioco. Questi momenti ludici hanno reso l’apprendimento della scienza un’attività piacevole e coinvolgente. 

La visita si è conclusa con un laboratorio che ha catturato l’immaginazione degli alunni: la storia di un ragazzo del paleolitico che, grazie all’esperienza del nonno, ha imparato a realizzare frecce e archi, diventando un abile cacciatore di stambecchi. Questo racconto ha offerto una finestra sul passato, permettendo agli alunni anche di comprendere le tecniche e le abilità necessarie per la sopravvivenza in tempi antichi. Durante l’attività del laboratorio gli alunni hanno potuto toccare con mano diversi oggetti della preistoria, come la roccia di selce usata per realizzare le punte delle frecce, un corno di stambecco, il palco di un cervo e un arco. Inoltre, sotto la guida di una esperta, hanno potuto fabbricare una semplice collana utilizzando delle conchiglie. 

L’intera esperienza al “Muse” è stata altamente educativa e stimolante per gli alunni delle due classi quarte. La visita istruttiva ha non solo arricchito le loro conoscenze scientifiche e storiche, ma ha anche acceso la loro curiosità e voglia di esplorare il mondo naturale. Sicuramente, questa giornata al museo resterà un ricordo prezioso per tutti i partecipanti.

____________________ 

 Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerosi volumi. Per informazioni cliccare sul collegamento: Libri di Carlo Silvano 









Commenti

Post popolari in questo blog

Nizza, città francese o italiana?

Intervista allo storico e politico Alain Roullier-Laurens LA CITT À DI NIZZA RIPENSA AL SUO PASSATO ITALIANO Ha dato i natali a Giuseppe Garibaldi, artefice dell'unità nazionale Perché in certi libri scolastici non si parla della cessione della città di Nizza e della regione della Savoia da parte del governo di Torino a quello di Parigi nel 1860? Da questo interrogativo prende lo spunto l'intervista che segue, rilasciataci da Alain Roullier-Laurens , fondatore della “ Lega per la restaurazione delle libertà nizzarde ”. Nato a Nizza nel 1946, Alain Roullier-Laurens discende per parte di madre da una famiglia residente a Nizza ancor prima del 1388, anno della dedizione ai Savoia, ed è autore di numerosi libri che hanno provocato scalpore - ogni volta che sono usciti - sull'ideologia indipendentista nizzarda, sui retroscena dell'annessione e del falso plebiscito. I libri di Alain Roullier si basano su documenti inediti ed adoperati per la prima volta, come ...

ROBERT ROSSI, LA FRANCESIZZAZIONE DI TENDA È INIZIATA CON I BAMBINI DELLA SCUOLA

TENDA - « Mi chiamo Robert Rossi e sono nato nel 1944: mia madre è brigasca e conobbe mio padre che svolgeva il servizio militare ne lla GAF, cioè la guardia di frontiera proprio a Briga Marittima. Dopo l’8 settembre del 1943 mio padre fu catturato dai nazisti e portato in Germania, ma finita la guerra ritornò a Briga e si sposò con mia madre per venire a mancare nel 2009 ». Inizia con queste parole l’intervista concessami da Robert Rossi (qui sotto in foto), nato italiano nel 1944 e diventato francese nel 1947, quando il comune di Tenda fu ceduto alla Francia in seguito al Trattato di Parigi. Signor Robert Rossi, a Tenda che lingua si parlava fino al 1945? E qual era il dialetto più diffuso? Oggi qualcuno a Tenda e a Briga parla ancora in dialetto? Fino al 1947 i comuni di Briga Marittima e Tenda rientravano nei confini dell’Italia e quindi la lingua ufficiale era l’italiano. A Briga Marittima era molto diffuso il dialetto locale, cioè il «brigasco», mentre a Tenda ...

Patrizia Caproni (DSP): “Rimettere l’uomo al centro dell’economia e della politica. Solo così il Triveneto può ripartire”

  Patrizia Caproni (DSP): “ Rimettere l’uomo al centro dell’economia e della politica. Solo così il Triveneto può ripartire” ( a cura di Carlo Silvano )  Nel Nord-Est, dove la crisi della piccola e media impresa si intreccia con la delocalizzazione e la perdita di coesione sociale, Democrazia Sovrana Popolare propone una lettura alternativa alla globalizzazione economica. Patrizia Caproni  (nella foto con Francesco Toscano a sx e Marco Rizzo a dx), sottolinea la necessità di “rimettere al centro l’uomo e il lavoro” e critica la deriva privatistica nei servizi pubblici, dall’istruzione alla sanità. Nell’intervista Patrizia Caproni affronta i nodi dell’autonomia differenziata, delle disuguaglianze territoriali e della sfiducia verso la politica, indicando nella sovranità economica e popolare la chiave per una nuova stagione di sviluppo. Patrizia Caproni è  referente Elettorale Nazionale e membro dell’Ufficio Politico (referente Nord Est) del partito D...