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Gabriella Scomparin, letture e commenti

Dalla scrittrice Gabriella Scomparin di Biancade (Roncade) ho ricevuto dei commenti ad alcuni libri che ha letto recentemente.


Gabriella Scomparin (a dx) con Adriana Michielin 


"Liberi reclusi. Storie di minori detenuti", è qualcosa che ho  visto e constatato abbastanza spesso, avendo fatto parte di un'Associazione che si occupava anche dell'integrazione occupazionale dentro e fuori le mura carcerarie.
Che dire, sarebbe meglio prevenire che curare, visto che credo nell'intervento ante litteram, ma purtroppo è una realtà che fino a quando non si intende investire nelle famiglie disagiate, nella scuola e in tutti i luoghi di ritrovo dei giovani  con disagio, supportandoli e affiancandoli nella crescita, in questa società coi valori orientati al far soldi a tutti i costi, o a fare i furbi appena si può e fregare l'altro, credo sia un'utopia.



Nel "Il dono dell'amicizia", scritto da Olivo Bolzon e Marisa Restello, ho constatato come purtroppo il pensare a volte superficiale dettato più dalle apparenze e dalle proprie idee incancrenite (o dall'invidia) possa gettare fango anche in chi in modo impeccabile e retto tenta il vero rinnovamento, quello che parte da dentro, da convinzioni oneste e meritevoli di encomio, uno scardinamento delle  "Cattedrali di marmo", come le chiamo io. 
Marisa, esempio di vera fede e dedizione al prossimo impregnata di un sentire civico profondo ed esemplare esprime attraverso la sua opera dedita al cattolicesimo diretto, mi ha fatto riflettere maggiormente. Credo che donne così sono di esempio e di sprone per chi si basa sulla mercificazione delle identità e non sui valori veri della vita che aiuterebbero l'umanità a raggiungere fratellanza e pace.
Erano altri tempi, il sindacato, le rappresentati del sindacato quando anch'io ci militavo, leggendo alcuni passi mi è sembrato di tornare a quei tempi in cui credevo nel sindacato, oggi spesso è solo un mezzo di strumentalizzazione.
(Il dono dell'amicizia, di don Olivo Bolzon e Marisa Restello, Studio editoriale Carlo Silvano 2014, pp. 112.



In "Cristiani e Musulmani", di Carlo Silvano, ho imparato come ci siano all'interno dell'Islam secondo me, delle contraddizioni.
Certo che gli integralisti ne stanno facendo una bandiera del Corano per giustificare le loro malefatte, per soggiogare  la parte più debole mantenendola nell'ignoranza. In tutte le nazioni in cui vige la loro supremazia purtroppo, i soprusi ai danni anche di cristiani, sono infiniti, ma noi cediamo le nostre cattedrali passando dalla parte di chi non ci tiene al proprio credo, al suo Dio. 

Nel romanzo di Carlo Silvano intitolato "Il boiaro" ho constatato come la guerra faccia emergere sopratutto la crudeltà e lo sconquassamento, e fa perdere la propria umanità all'uomo, chiunque esso sia. La violenza chiama altra violenza purtroppo, la guerra tra uomini nasce sempre dal fare egoistico di altri uomini. Crudeltà e paura ci rendono più animali di altri animali.



In conclusione, ogni esperienza, anche quella di leggere, può farci vedere il mondo da altre prospettive. 
Ciò che fa crescere e capire per cambiare, sono convinta, è  vivere la vita in tutti i suoi momenti e movimenti.
Gabriella SCOMPARIN


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