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Adriana Michielin, "Nel fantastico ed arcaico mondo degli Ausoni"

 

(Adriana Michielin)

Villorba – “Nel fantastico ed arcaico mondo degli Ausoni” è un romanzo a firma di Fulvio Badini-Tranchese, e qui di seguito propongo un’interessante intervista rilasciatami dalla poetessa Adriana Michelin, già presidente del Circolo di lettura "Matilde Serao" di Villorba, che ha letto il libro e ha voluto evidenziare diversi aspetti contenuti nel volume adatto ai lettori giovani e meno giovani.

Adriana Michielin, Fulvio e Camilla sono i due giovani protagonisti del romanzo “Nel fantastico ed arcaico mondo degli ausoni”: quali sono gli aspetti che l'hanno colpita di più?

Anzitutto colpisce il contesto in cui si sono conosciuti, ossia dentro ad una dimensione ignota e tutta da scoprire per il giovane Fulvio che improvvisamente si trova catapultato in un'altra epoca, in un mondo nuovo: quello degli ausoni, denominazione data dagli scrittori greci ellenisti agli abitanti dell'Italia centro–meridionale, a cui appartiene Camilla.

Già dal loro primo incontro il lettore, incuriosito, si affianca con l'immaginazione ai due giovani poco più che ventenni e segue, passo passo, lo sbocciare del loro amore che cresce e prende forma tra una battaglia e l'altra contro i nemici nipponici zan-ryū , tra un incontro romantico ed un temporaneo distacco di Fulvio che di tanto in tanto fa ritorno nel suo mondo reale.

Il loro legame, fatto di tenerezze e di fiducia, porta il ragazzo a condividere con Camilla intense avventure ed appassionanti momenti alla scoperta di nuove esperienze, a visitare luoghi segnati dalla storia ed a conoscere nuovi volti...


Quali sono le pagine che più l'hanno colpita di questo romanzo?

Sono tante le pagine su cui mi sono soffermata!

Il continuo passaggio tra il mondo degli ausoni e quello di Fulvio, che rappresenta anche il nostro, mi ha portata al continuo confronto, tuttavia, mi hanno spinto alla riflessione tutte quelle problematiche sollevate dall'autore che fanno parte del nostro tempo, tra le quali ad esempio: la denatalità, la mancanza in certi luoghi di strutture adeguate ai disabili ed il mobbing del quale anch'io, nei primi anni della mia vita lavorativa, sono stata vittima perché iscritta al sindacato.

Ed è proprio riguardo al mobbing che, tra le pagine, troviamo un bell'esempio di solidarietà che fa bene al cuore...


In questo romanzo si pone l'accento su alcune tematiche, come la cura dell'ambiente e la necessità di piantare nuovi alberi...

Il nostro pianeta ci sta inviando dei segnali d'allarme, sta soffrendo per il riscaldamento climatico sempre più elevato, i ghiacciai si sciolgono, l'acqua dei mari e degli oceani si sta alzando e soprattutto si surriscalda con gravi danni alla fauna e questo è solo uno degli aspetti; l'elenco di ciò che sta succedendo in vari ambiti sarebbe lungo.

Dobbiamo presto correre ai ripari prendendoci cura del nostro habitat come non abbiamo mai fatto prima, prendendo coscienza che stiamo andando alla deriva.

Un'ancora di salvezza, oltre ai nostri comportamenti in generale, è rappresentata dalle piante che per me sono l'equivalente dei nostri polmoni senza i quali non possiamo vivere.

Esse rilasciano ossigeno, assorbono l'anidride carbonica e le polveri sottili causate dall'inquinamento, purtroppo sempre elevato soprattutto nei periodi di lunghe siccità per la mancanza di pioggia.

Le piante d'estate offrono frescura ed ombra e ciò che sempre ci regalano ha un valore inestimabile

e, pertanto, se ne dovrebbe incrementarne le piantagioni ed averne estremamente cura; ne va della nostra sopravvivenza.

Per quanto mi riguarda, nei silenziosi giganti che mi circondano assaporo tutta l'armonia del creato ed attingo, giorno dopo giorno, la preziosa ricchezza che mi sanno donare...

 


In questo romanzo si parla del calcio praticato dai ragazzini della squadra del Lovispresiano e del ruolo dei genitori. Cosa ti ha fatto pensare leggendo queste pagine?

Ho sempre considerato lo sport un elemento utile per la crescita di ogni ragazzo e ragazza.

L'atleta attraverso una qualsiasi disciplina acquisisce quei valori che sono ad essa intrinseci, impara a riconoscere i propri limiti per cercare di superarli attraverso l'allenamento e la forza di volontà, impara inoltre a rapportarsi con il gruppo se è uno sport di squadra, agendo nel rispetto reciproco e cercando di raggiungere degli obbiettivi insieme.

Come fa Lorenzo, il ragazzino citato in un capitolo, che a Spresiano pratica il calcio ed esprime attraverso le sue azioni il vero spirito del gioco comunitario.

Purtroppo, come nella vita, anche nello sport non sempre si vince e talvolta le sconfitte pesano meno ai ragazzi che ai genitori, i quali durante le partite si lasciano andare a delle esternazioni esagerate e poco educative non comprendendo che, per i ragazzi, anche gli insuccessi sono fonte di crescita.


Nel romanzo si fa anche un accenno a quelli che dovrebbero essere i confini naturali dell'Italia: ha senso, secondo lei, parlare oggi di “pezzetti d'Italia” che appartengono ad altri stati?

Può avere un senso solo se il fine è quello di ricordarne la storia che non va condannata all'oblio.

Nel testo vengono menzionate alcune località cosiddette “irridenti”, come ad esempio Nizza, un tempo italiana e ceduta alla Francia nel 1860 da Camillo Benso di Cavour a Napoleone III per ottenere la sua alleanza nella Seconda guerra d'indipendenza.

Tra le località ricordate e un tempo facenti parte dell'Italia vi è inoltre Mesolcina, una delle quattro valli appartenenti al cantone dei Grigioni in Svizzera, la Dalmazia, le isole di Malta e Corsica e tanti altri luoghi in cui l'impronta italiana persiste ancora in piccoli gruppi che ne conservano la lingua, i valori e le tradizioni.

Tanti “pezzetti d'Italia” ora appartenenti ad altri stati e ceduti per i più svariati motivi e che, a mio avviso, dobbiamo solamente lasciar vivere in pace senza rivendicare nulla; di guerre nel mondo ce ne sono già abbastanza...


Leggendo questo libro il pensiero va anche alle terribili atrocità commesse dai soldati coloniali francesi, in particolare i marocchini, nella Ciociaria durante l'ultimo conflitto mondiale...

Conservo ancora negli occhi la scena dello stupro perpetrato dai soldati coloniali francesi nel film “La Ciociara” con Sofia Loren. E' un' immagine che resta impressa, tanto è cruenta.

Anche nel racconto, nella dimensione medievale in cui vive Camilla c'è in corso una guerra, a scopo difensivo, ma sempre di guerra si tratta, e come in ogni conflitto ci sono combattimenti, soprusi, vittime e tanta sofferenza.

Le conseguenze delle azioni belliche le stiamo vivendo anche ai giorni nostri soprattutto dopo che la Russia ha invaso l'Ucraina; una follia umana che ci ha introdotti dentro ad un oscuro tunnel dove ancora, dopo mesi, non si vede uno spiraglio di luce.


Riguardo al finale del romanzo qual è la sua opinione?

Il romanzo ha un finale imprevedibile e come ogni finale è bene non svelare nulla per lasciare al lettore la curiosità ed il gusto della sorpresa che troverà leggendo tutto il libro.


Secondo lei, a quale categoria di lettori potrebbe piacere questo romanzo?

Secondo me, sia per quanto riguarda l'originale e ricco contenuto che per la descrizione chiara, comprensibile e dettagliata, può piacere e consiglierei il libro a partire dai 13/14 anni in poi; ossia da quando un ragazzo o ragazza inizia ad aprirsi alla vita, a comprendere meglio e a ragionare un po' di più su ciò che le accade intorno...

E' un romanzo che può piacere anche ad un lettore adulto esigente che cerca nelle pagine non la banalità ma la sostanza.

Il testo è per lo più intenso e profondo ma contiene anche spazi di leggerezza che lo rendono fluido e piacevole, quindi presumo che risulterà gradito ad una vasta gamma di lettori. 

(a cura di Carlo Silvano)

 

Per reperire il volume cliccare su  Nel fantastico ed arcaico mondo degli Ausoni

 Nel fantastico ed arcaico mondo degli ausoni

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