Villorba – Sono tantissime le società e associazioni sportive che in questi ultimi mesi stanno gestendo un periodo molto difficile: oltre al mancato incasso delle quote e contributi associativi, tante società hanno anche il problema degli affitti. “Sono a conoscenza di colleghi – riferisce il cav. Sergio Collodet, presidente dell’ASD Studio Karate Ju-Jitsu 2002 di Villorba – che, dovendosi servire di locali ottenuti in locazione da privati, e non avendo avuto la possibilità di trovare un accordo per una diminuzione o sospensione degli affitti, sono stati costretti a chiudere l’attività, in quanto il lungo e forzato periodo di chiusura ha assorbito tutte le risorse finanziarie che avevano messo da parte”.
Insomma, questo difficile periodo di chiusura non sta praticamente “risparmiando” nessuno e per “capire l’aria che tira” tra le società sportive e soprattutto per comprendere cosa resterà di loro alla fine di questa pandemia, ho posto una serie di domande a Sergio Collodet che con la sua società di Karate e Ju Jitsu è presente ed attivo a Villorba sin dal 1990.
Secondo lei, le amministrazioni pubbliche come la Regione e il Comune, come possono aiutare le società sportive ad affrontare e a superare questo periodo così difficile?
Fino a quando, a detta di qualcuno, la nostra attività sarà considerata “sport non essenziale“, avremo sempre delle difficoltà. Da parte del Consiglio dei Ministri – Ufficio per lo Sport, ci sono stati degli interventi, ma non si sono rivelati sufficienti per supportare il grandissimo problema dovuto alla chiusura delle attività sportive. Basti pensare, ad esempio, alla sofferenza fisica e psicologica di tutti gli atleti - agonisti, pre-agonisti e non agonisti - costretti alla completa inattività: è davvero “pesante” non potersi allenare con i propri compagni di palestra e sentire la mancanza del supporto dei tecnici, i quali sono anche i loro primi sostenitori.
L’Amministrazione municipale di Villorba vi sta sostenendo?
Con la delibera n. 84 del 24 giugno 2020 la Giunta municipale ha approvato una manovra che prevede interventi a favore di famiglie e associazioni: è certamente un aiuto, ma da solo non sarà sufficiente a risolvere i problemi di tutte le realtà sportive presenti sul nostro territorio comunale.
Quale sostegno, invece, si aspetta dalle famiglie degli atleti?
Il sostegno delle famiglie e dei nostri ragazzi, ma anche di tutti gli altri nostri atleti più grandi che ringrazio sin d’ora, è totale; anzi, riconosco che ho ricevuto e continuo ricevere telefonate e messaggi per avere informazioni: molti sperano su una possibile ripresa perché è forte il desiderio di ricominciare.
A suo avviso, le varie Federazioni sportive stanno facendo il possibile per supportare le società sportive locali?
Penso che le Federazioni e gli Enti di Promozione sportiva stiano continuamente lavorando per cercare soluzioni: la nostra Federazione ci ha supportato prevedendo sia un bonus per l’affiliazione che un aiuto per il tesseramento del settore giovanile. Inoltre, continuano ad esserci delle importanti iniziative a supporto dei tecnici in merito a corsi didattici a distanza, finalizzati alla formazione tecnica, e ai corsi di aggiornamento, indispensabili per mantenere le qualifiche; anche questo è un modo che permetterà alle associazioni di risparmiare sui rimborsi spese per i costi di trasferta dei propri tecnici.
Ci sono degli atleti che non potendo frequentare la propria palestra tendono a interrompere il percorso sportivo e a fare altro. Questo “abbandono” riguarda tutte le fasce d’età oppure ci sono categorie di atleti che, rispetto ad altri, sono più motivati e restano comunque legati alle arti marziali?
Nel nostro caso, e fino ad ora, il senso di appartenenza e la motivazione dei nostri atleti è molto alta: continua ad esserci un continuo scambio di informazioni fra gli sportivi che non vedono l’ora di ricominciare. Non è da escludere, però, che se dovesse continuare questa situazione di blocco, si possa allora verificare una perdita motivazionale con le conseguenze che possiamo immaginare.
Nonostante in questo momento sia proprio un obiettivo primario da inserire nella programmazione degli obiettivi da raggiungere, e sebbene settimanalmente venga inviato a tutti gli atleti del materiale con un repertorio di ripasso, suddiviso per categorie e per fasce di età, dobbiamo tenere in considerazione che molti sono i fattori che influiscono sulla perfetta e buona riuscita di un allenamento in casa, pensiamo ad esempio allo spazio, alla mancanza di attrezzature e la supervisione del tecnico. Per questo motivo stiamo lavorando per poter essere presenti su uno spazio all’aperto, con le stesse modalità di quando ci siamo allenati a giugno, così da poterci ritrovare per allenarci tutti insieme e nel rispetto dei protocolli di sicurezza e delle linee guida per l’attività sportiva, emanate dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Federazione.
Un consiglio per i suoi atleti?
Avere pazienza e rispettare le regole: il periodo che stiamo attraversando deve servire a meditare sul nostro futuro per il benessere di tutti.
(a cura di Carlo Silvano)
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