Passa ai contenuti principali

Post

Non solo Ucraina e Palestina, ecco un elenco aggiornato delle principali guerre "locali"

  Non solo Ucraina e Palestina di Carlo Silvano Nel leggere le prime pagine del libro " L'ultima ragazza " di Nadia Murad, ho preso lo spunto per fare una ricerca su internet riguardo ai principali conflitti che - oggi - si combattono in tanti angoli della Terra. Conflitti che pur causando la morte di migliaia e migliaia di persone, non trovano spazio nei media occidentali. Perché? 1. Ecco un elenco aggiornato delle principali guerre “locali” e conflitti armati attivi in diverse aree del pianeta nel 2025, con l’indicazione dei Paesi coinvolti: Conflitti armati in corso Guerra in Ucraina – continua dal 2022; coinvolge Russia e Ucraina, con scontri intensi nel Donetsk e Luhansk. Guerra civile in Siria – dopo il consolidamento del nuovo governo ad inizio 2025, persistono scontri fra Assad, varie milizie ribelli e milizie curde; presenza di Israele nel Golan. Guerra civile in Sudan – fra Sudanese Armed Forces (SAF) e Rapid Support Forces (RSF); oltre 10 mili...
Post recenti

Nel cuore febbrile della Sicilia: la grandezza umana e stilistica della novella "Malaria" di Giovanni Verga

  Nel cuore febbrile della Sicilia:  la grandezza umana e stilistica  della novella "Malaria" di Giovanni Verga   In Malaria , una delle novelle più intense raccolte in Novelle (1883), Giovanni Verga dimostra pienamente la sua statura di maestro del verismo italiano. Ambientata nelle campagne della Sicilia interna, la narrazione si apre su un paesaggio che è già di per sé simbolo di condanna: la natura rigogliosa, surriscaldata dal sole e imbevuta di miasmi, diventa l’incubatrice di un male invisibile quanto implacabile. Il lettore non ha bisogno di spiegazioni scientifiche: la malaria è percepita nei colori, nei suoni ovattati del caldo, nei silenzi tra i contadini, nella fatica che pesa su ogni gesto. È una presenza vivente, quasi mitologica, che tutto pervade.   Verga, con il suo stile asciutto e impersonale, costruisce un racconto che si affida alla forza del dettaglio, all’autenticità del linguaggio popolare, alla musicalità dura del parlato con...

La figlia del professore, capitolo II

  Capitolo II Erano ancora lì. Seduti uno di fronte all’altra, al tavolo della cucina. Il tempo sembrava non essere passato. I piatti erano ancora pieni a metà, il cibo ormai freddo, appassito come i loro volti. Nessuno mangiava più. Nessuno parla­va. Nessuno alzava gli occhi. Lei teneva lo sguardo basso, le gambe incrociate sotto la vestaglia slacciata. Lui fissava il bordo del piatto come se volesse attraversarlo. Il silenzio era denso, non ostile, ma logoro. Poi il campanello. Un altro suono secco, che rimbalzò sulle pareti. Lei non alzò nemmeno le sopracci­glia. Si alzò con la stessa lentezza con cui si era seduta. «È quello delle quattro. Sempre in anticipo», mormorò, più per sé che per lui. Aprì la porta e fece entrare un uomo sulla cinquantina, distinto, profumo trop­po forte. Sorrise con imbarazzo e si lasciò accompagnare nella stessa stanza, con lo stesso rituale, senza parole. La porta si richiuse. Lui restò solo, di nuovo. Le m...

Una lettrice descrive il romanzo "La figlia del professore"

    Qui di seguito propongo una recensione - con l'autorizzazione della lettrice che l'ha scritta - al mio romanzo "La figlia del professore" , pubblicato da Youcanprint e reperibile sia nelle librerie fisiche che quelle in rete, come Feltrinelli Librerie, Ibs e presso lo stesso sito di Youcanprint.   PaolaM. ha scritto una recensione :   Un romanzo necessario che attraversa le ombre del nostro tempo con coraggio e compassione "La figlia del professore" è uno di quei romanzi che si leggono con un senso crescente di necessità. Non tanto per la trama, che pure è intensa e ben congegnata, ma per lo sguardo che riesce a gettare sulle ferite sommerse della nostra società. È un libro che non cerca scorciatoie emotive, non indulge in pietismi né si rifugia in ideologie facili. Al contrario: affronta la complessità dell’esistenza, dei legami familiari, della responsabilità individuale e collettiva con una lucidità rara e uno stile essenziale, quasi pud...

Raccontare il dolore, dire il silenzio: "La figlia del professore" (romanzo)

  Raccontare il dolore, dire il silenzio Scrivere La figlia del professore è stato, per me, un atto necessario: un’urgenza interiore di dar voce a ciò che spesso resta sommerso nel fondo della riflessione personale e della coscienza. È stato anche — e forse soprattutto — un esercizio di consapevolezza sociale, un tentativo di restituire al lettore una narrazione che potesse contribuire a decifrare il nostro tempo. In questa prospettiva, ho sentito il bisogno di rileggere tanti miei articoli e pensieri sparsi alla luce della sociologia della letteratura , che interroga i testi letterari come documenti simbolici e sociali, specchi e insieme vettori dei mutamenti culturali. La letteratura, lo sappiamo, non si limita a rappresentare il reale: lo plasma, lo interroga, lo mette in tensione. La letteratura rivela proprio ciò che non riesce a dire pienamente. In questo senso, La figlia del professore è un libro che parla molto attraverso il non detto : ciò che non si è detto in t...

La figlia del professore, capitolo I

  Capitolo I Erano le due del pomeriggio e la luce di maggio entrava fioca dalle veneziane chiuse a metà. In cucina, il tempo sembra­va sospeso. I piatti di plastica riutilizzati, le posate sparpagliate sulla tovaglia azzur­rina e logora, due bicchieri con il fondo opaco per i lavaggi approssimativi: tutto sapeva di stanchezza. Lui sedeva composto, con la schiena curva, come se volesse occupare meno spazio possibile nel mondo. Davanti a sé un piatto di riso bianco, tiepido e insipido. Ogni tanto sollevava lo sguardo e la vede­va. Lei era lì, dall’altro lato del tavolo, sve­stita, le spalle ossute e pallide, la pelle se­gnata da lividi vecchi e nuovi, i capelli spettinati raccolti in un nodo improvvisa­to. Mangia con lentezza, senza appetito. Non si parlano. Non serve. Si sono già detti tutto o forse non si sono mai detti nulla. Poi il campanello. Un suono metallico, inopportuno, che rompe il silenzio e fa trasalire entrambi, ma lei non mostra sor­presa. Si alza, sbuffa...

Non avrai altro Dio al di fuori di me

    Un solo Signore: la fedeltà al Primo Comandamento nell’era del sincretismo di Carlo Silvano Ogni giorno il primo comandamento – “Non avrai altro Dio al di fuori di me” (Es 20,3) – viene messo alla prova non solo da forme esplicite di idolatria, ma anche da un sincretismo più sottile. Molti fedeli, attratti dalle pratiche orientali o da filosofie alternative, rischiano di contaminare la purezza della fede cattolica, adottando tecniche spirituali che, pur spesso innocue in apparenza, introducono concezioni che disperdono il primato di Dio. Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) , il Primo Comandamento difende la fede, la speranza e la carità. Richiede vigilanza e prudenza nel “nutrire e custodire la nostra fede” e nel respingere i suoi nemici: dal dubbio volontario all’eresia, dall’apostasia alla superstizione 1 . Pratiche come oroscopi, magie, viaggi interiori senza ancoraggio cristiano vengono categorizzate come superstizioni 2 . Esse non so...