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Visualizzazione dei post da settembre, 2009

Con l'infibulazione la donna subisce solo danni

Santandrà di Povegliano - Sono troppe le coppie che rifiutano di avere figli e la classe politico-amministrativa non è capace di elaborare e attuare incisive azioni, tali da impedire l'invecchiamento del nostro Paese. In questo contesto gli immigrati possono rappresentare una preziosa risorsa, ma certi flussi migratori portano con sé anche problemi - come quello della poligamia e dell'infibulazione - che, solo fino a pochi anni fa, erano sconosciuti in Italia. Il prossimo 9 ottobre, alle ore 20.45, nei locali della parrocchia di Santandrà di Povegliano in via Chiesa 1, si svolgerà un incontro sull'infibulazione. Tra i relatori anche il ginecologo Vincenzo Aloisi , che ha rilasciato l'intervista che segue. Dottor Aloisi, sotto il profilo chirurgico come avviene l'infibulazione? L'Organizzazione mondiale della sanità ha classificato quattro tipi di infibulazione. Nel primo caso si tratta di una lieve escoriazione, o puntura del clitoride, con fuoriuscita di sette

Cristiani e musulmani

Ho un nuovo distributore per il libro "Cristiani e musulmani. Costruire il dialogo partendo dai fatti di Borgo Venezia di Treviso", pubblicato dalle Edizioni del noce. Adesso, a distribuire il volume, è la Tredieci di Villorba in via Fratelli Rosselli 19/5, tel. 0422 440031 - fax 0422 963835. info.libri@tredieci.com _____________________ CRISTIANI E MUSULMANI. Costruire il dialogo partendo dai fatti di “Borgo Venezia” di Treviso. In nome della legalità un folto gruppo di marocchini - composto da uomini, bambini e donne (qualcuna anche al nono mese di gravidanza) - è stato allontanato a fine agosto del 2002 da Borgo Venezia, un rione periferico di Treviso. I magrebini avevano abusivamente occupato una serie di appartamenti di proprietà dell'ATER (un ente pubblico locale preposto ad edilizia residenziale) e di fronte alla forza pubblica e alle ruspe inviate lì per abbattere le abitazioni, nulla hanno potuto fare se non allontanarsi dalla zona. Senza un tetto, in evidente st

Mesolcina e Calanca: il cattolicesimo resta un carattere dell'identità locale

Soazza (CH) - Dalla conoscenza dello “stato di salute” di una comunità sotto il profilo religioso, si ottengono elementi utili per capire verso quale futuro socio-culturale ci si sta orientando. Nell'intervista che segue si è tentato, sommariamente, di fare il punto della situazione della religiosità in Mesolcina e Calanca con padre Marco Flecchia. Quanto emerge dalla breve intervista non indica solo una situazione di stasi, di stanchezza, ma anche una serie di potenzialità inespresse, come la ricerca dell'“Assoluto” che anima i giovani. Sembra proprio che nelle due valli serva una “scossa” per rivitalizzare la vita sociale e culturale. Fondamentale, poi, l'elaborazione e l'attuazione di una politica capace di bloccare lo spopolamento della Val Calanca. Nato nel 1950 e sacerdote dal 1977, padre Marco è un francescano che conosce molto bene la realtà religiosa delle due valli grigionesi. Dal 1982 è parroco a Soazza e, a causa della diminuzione dei presbiteri, dal 2003 s

Opus Dei

Ho trascorso alcuni giorni a Lignano Sabbiadoro - al villaggio Ge.Tur - e ho avuto occasione di leggere un libro di Ferruccio Pinotti intitolato " Opus Dei segreta. Frusta, cilicio e alta finanza ". Mi ha colpito molto una frase che Pinotti ha citato da un libro di un'autrice spagnola, Ana Azana Elìo, la quale scrive: " L'Opus Dei è un autentico cancro che si è introdotto nel cuore del cattolicesimo, una setta che estende i suoi tentacoli in tutte le direzioni, immaginabili ed inimmaginabili ". Il libro di Ana Azana, ex appartenente all'Opus Dei, si intitola " Diciannove anni della mia vita camminando in una menzogna: l'Opus Dei ". Il libro di Ferruccio Pinotti va preso con le pinze: sono molte le affermazioni forti che si fanno e sono tutte da verificare. Comunque, a mio avviso, è una lettura importante per chi ha intenzione di avvicinarsi alla realtà dell'Opus Dei.

Intervista al vescovo Antonio Riboldi

IL MIO “PROSSIMO” È GESÙ CHE VIVE IN OGNI UOMO Non ha senso parlare della Chiesa cattolica se non ci si pone davanti alla realtà di Dio creatore. Di un Dio che ha voluto l’uomo e con l’uomo ha viaggiato nei secoli, “in periodi poco bui ed in altri poco chiari”. La Chiesa esiste perché Dio esiste. E Dio esiste anche in quest’epoca globalizzata e frantumata, ricca e povera, dedita a sprecare ingenti ricchezze e a racimolare il necessario per far sopravvivere di stenti milioni di uomini. Dio esiste e di Dio, con l’intervista che segue si parla con uno dei suoi più appassionati ricercatori: il vescovo Antonio Riboldi(1). Qui di seguito pubblico solo una parte dell'intervista; il testo integrale è contenuto nel volume "Autorità e responsabilità nella Chiesa cattolica". Vescovo Riboldi, ha senso nel XXI secolo parlare di Dio? La risposta alla sua domanda è: ha senso che l’uomo viva senza Dio? La vita è un dono troppo grande per essere “un caso” che si consuma a volte drammatica