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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

Fedorov Eric, La palestra come scuola di vita

Ricevo e volentieri pubblico il testo ricevuto da un bambino di quarta elementare che pratica arti marziali . Il “mio” luogo unico e speciale è la palestra dove mi alleno a fare Ju Jitsu. La palestra, che si trova in via Solferino, non è molto grande, però è arricchita di splendidi colori: rosso, giallo, verde e arancione. È un luogo particolarmente significativo e unico perché mi sfogo e mi diverto moltissimo. Adoro trattenermi in quel posto quando mi alleno fino alle nove di sera e finisco l’allenamento intensivo per prepararmi alle gare più impegnative ed importanti, che mi portano ad andare fino a Napoli! Quando entro in palestra, appena metto piede sulla pavimentazione in legno, tutte le cose brutte  che mi sono successe in quel giorno ad un tratto, come per magia, non le penso più: nella mia mente entrano solo immagini splendide e fantastiche ed escono dalla mia testa i pensieri e le sensazioni più brutte e tristi. Io non vorrei lasciare mai quel posto perché per me è un

Gianfranco Perali, costruire un Paese per giovani

VILLORBA - Come altri comuni d'Italia anche la comunità di Villorba sta da diversi anni "perdendo" giovani che dopo il diploma o la laurea preferiscono recarsi all'estero per cercare una migliore collocazione lavorativa. Se da un lato si assiste alla chiusura di scuole, pensiamo alle Elementari di Venturali, dall’altro notiamo l’apertura – a livello provinciale – di nuove strutture adatte ad accogliere le persone anziane: ci stiamo preparando, in altre parole, a diventare – se non lo siamo già – un Paese di “vecchi”. Per frenare questa emorragia sociale e invertire la marcia, occorre offrire nuove possibilità ai giovani. “ Seppure in leggero miglioramento – afferma Gianfranco Perali, già candidato sindaco con la lista “Villorba Viva” (2016) e presidente del Circolo di impegno socio-politico “Lina Merlin” – la situazione del lavoro dei giovani in Italia è critica se la compariamo con il resto d’Europa. E non ritengo giusto bollare come schizzinosi i giovani che ri

L’inno di Goffredo Mameli unisce tutti gli italiani e aiuta a formare lo spirito di ogni atleta

“ Il canto degli italiani – afferma il maestro Sergio Collodet – è il nostro Inno nazionale e di conseguenza non possiamo considerarlo come una pura formalità quando viene eseguito: ritengo, anzi, che l’esecuzione debba essere inserita e cantata in qualsiasi manifestazione e non solo sportiva, così da ricordare ad ognuno di noi la nostra storia e chi siamo. Credo che ciò sia il minimo che possiamo fare per non dimenticare le tante persone che, a diverso titolo e in diversi modi, hanno dato e continuano a dare la propria vita per la nostra libertà e per la nostra sicurezza ”. Con l’intervista che segue a Sergio Collodet , presidente e direttore tecnico dell’ ASD Studio Karate e Ju Jitsu 2002 , ho voluto aprire una riflessione sul significato che oggi può avere l’inno nazionale, con cui spesso si aprono le manifestazioni sportive organizzate sul nostro territorio. La pratica delle arti marziali - come il Ju-Jitsu - insegna valori come la lealtà verso i propri compagni di squ