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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

Immergersi e vivere in un liceo della Napoli degli anni Ottanta

  Da una lettrice, ricevo e pubblico:  " Una ragazza da amare " di Carlo Silvano è un romanzo che si distingue per la sua scorrevolezza e capacità di coinvolgere il lettore fin dalle prime pagine. La trama, seppur semplice, è narrata in modo avvincente, spingendo il lettore a continuare la lettura senza interruzioni. Uno degli aspetti più interessanti del romanzo è la rappresentazione vivida degli scenari di Napoli. L'autore riesce a catturare l'essenza della città attraverso descrizioni dettagliate e vivide, che permettono sia ai nativi che ai non residenti di immergersi completamente nell'atmosfera partenopea. In particolare, la ricorrenza degli odori, delle atmosfere e dei contesti urbani aggiunge profondità alla narrazione, trasportando il lettore direttamente nelle strade e nei vicoli di Napoli. Questo è un elemento che arricchisce notevolmente l'esperienza di lettura, rendendo il contesto un personaggio a sé stante. Un altro tema centrale nel libro è la

Giancarlo Grasso: Fare un film, racconta quello che sai

    ( Giovanni Galavotti, sceneggiatore )   ( Adriano Sforzi, regista )   Su richiesta dell'amico e dottore Giancarlo Grasso, propongo in questo blog un'intervista a Giovanni Galavotti (sceneggiatore) e ad Adriano Sforzi (regista).  Laboratorio di critica cinematografica Fare un film: racconta quello che sai!   Intervista a Giovanni Galavotti e Adriano Sforzi di Giancarlo Grasso   Un giovane Adriano Sforzi, agli inizi della sua carriera, domandò ad Ermanno Olmi quali dovevano essere le proprietà di un bravo regista. Olmi rispose lapidario: « Racconta quello che sai! » .  Venendo da una famosa famiglia circense, i film di Sforzi raccontano quel mondo nella sua realtà, fatta di sacrifici quotidiani, allenamenti costanti, ma ad un tempo, mostrando anche la cultura che si cela dietro a questo mondo.  Stessa cosa si può dire di Giovanni Galavotti, sceneggiatore, che ha scritto storie legate alla sua terra e al suo tempo.  Un lavoro di critica cinematografica veramen

Silvio Pellico e il richiamo della coscienza

   Silvio Pellico e il richiamo della coscienza Nel corso della storia numerosi pensatori e filosofi hanno cercato di scandagliare le profondità dell’animo umano, cercando di comprendere il senso morale che permea le azioni umane. Uno di questi pensatori è Silvio Pellico, un illustre scrittore e patriota italiano (Saluzzo 1789– Torino 1854). Nel suo libro intitolato “Dei doveri degli uomini”, vi è la seguente affermazione:“Chi mente, se anche non scoperto, ha la punizione in sé medesimo; egli sente che tradisce un dovere e si degrada”. Tale affermazione trascende il tempo e continua a sollecitare riflessioni profonde sulle questioni morali e spirituali. La riflessione di Silvio Pellico suona come un richiamo alla coscienza, un richiamo che risuona particolarmente forte nelle tradizioni spirituali cristiane. Nella prospettiva cristiana, il peccato non è solo un atto contro Dio, ma è anche una ferita inflitta alla propria anima. La menzogna, benché possa sfuggire agli occhi umani, non pu