11 luglio: festa di san Benedetto da Norcia!
Ho avuto due volte l’occasione di visitare il monastero di monte Cassino, fondato da san Benedetto da Norcia (480 - 547). In entrambi i casi ho provato una grande emozione, perché sembra di entrare in un luogo sospeso tra cielo e terra. La prima volta che sono stato a monte Cassino fu al primo anno della scuola media, e tra gli insegnanti che accompagnavano la mia classe c’era don Emilio Mellone, un sacerdote che per me è stato un grande punto di riferimento. La seconda volta, pochi anni fa, sono stato con mia moglie, i miei figli e un mio nipote.
Le mura del monastero che ci sono oggi non sono quelle di san Benedetto e il monastero è stato distrutto in diverse occasioni. L’ultima volta nel corso della Seconda guerra mondiale con uno spaventoso bombardamento aereo da parte degli anglo-statunitensi. In entrambi i casi, appena varcato l’ingresso, mi sono sentito avvolto da una sensazione di pace indescrivibile, come se le mura stesse del monastero emanassero una serenità antica e profonda. Ogni angolo, ogni pietra parlava di preghiera e meditazione, trasmettendo una spiritualità che penetrava l’anima.
Camminando tra i chiostri, osservando i fedeli immersi nelle loro preghiere, ho potuto percepire il profondo significato della regola di San Benedetto, “Ora et labora”, ovvero “prega e lavora”. Questo invito a unire la preghiera e il lavoro, il divino e il quotidiano, risuona con una saggezza che trascende il tempo. In un’epoca come la nostra, frenetica e distratta, la regola benedettina ci ricorda l’importanza di trovare un equilibrio tra l’attività e la contemplazione, tra il fare e l’essere.
“Ora et labora” non è solo un motto monastico, ma un principio universale che ci invita a vivere con consapevolezza e integrità, cercando la presenza del sacro nel nostro lavoro quotidiano e trovando momenti di quiete per nutrire lo spirito. Questo messaggio, antico ma sempre attuale, ci esorta a riconoscere il valore della dedizione e della preghiera, trasformando ogni azione in un atto di devozione e ogni giorno in un’opportunità di crescita spirituale.
Auguri a quanti oggi festeggiano l'onomastico, in particolare a mio figlio Fernando che come secondo nome ha quello di Benedetto !
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