(vescovo Fulton John Sheen)
Secondo alcuni il vescovo Fulton John Sheen (1895 - 1979) affermò che esistono sia gli atei di destra, i quali professano l’esistenza di Dio, ma ignorano il prossimo, sia gli atei di sinistra che hanno presente il prossimo, ma ignorano l’esistenza di Dio. Purtroppo non sono riuscito a reperire la fonte storica di questa affermazione che, comunque, mi offre l’opportunità per riflettere sulle dinamiche tra fede, morale e politica. Posso pensare che secondo Fulton Sheen esistono due tipi di ateismo che possono emergere da orientamenti politici opposti: l’ateismo di destra e l’ateismo di sinistra. Entrambi, nonostante le loro differenze ideologiche, mancano di una componente essenziale che equilibra la loro visione del mondo.
L’ateismo di destra, secondo il vescovo Fulton Sheen, è caratterizzato da individui che professano la fede in Dio, ma trascurano l’amore e l’attenzione verso il prossimo. Questo atteggiamento può manifestarsi come un’adesione formale ai valori religiosi e tradizionali, ma senza un impegno concreto verso la giustizia sociale e la carità. La spiritualità diventa così un esercizio privato e individuale, privo di un impatto sociale significativo. In questa visione, il rischio è quello di ridurre la religione a un sistema di regole e credenze senza una pratica che coinvolga l’intera comunità.
L’ateismo di sinistra, invece, enfatizza la solidarietà e la giustizia sociale, ma ignora l’importanza della dimensione trascendente e della fede in Dio. Questo approccio può portare a una visione del mondo strettamente materialista, dove l’etica e la morale sono determinate esclusivamente da considerazioni umane e sociali. Sebbene il desiderio di aiutare il prossimo sia lodevole, senza un riferimento trascendente, si rischia di perdere un senso di significato e scopo più profondo, che può dare forza e perseveranza nell’azione sociale.
Dal punto di vista spirituale, entrambe le forme di ateismo evidenziate dal vescovo Fulton Sheen mancano di un equilibrio essenziale tra l’amore di Dio e l’amore del prossimo. Gesù Cristo stesso ha riassunto i comandamenti in due grandi precetti: amare Dio con tutto il cuore, l’anima e la mente, e amare il prossimo come se stessi (Matteo 22,37-40). Questi due amori sono inseparabili e interdipendenti. Senza l’amore per Dio, l’amore per il prossimo diventa superficiale e opportunistico. Senza l’amore per il prossimo, la fede in Dio diventa sterile e priva di frutti.
Nell’ambito politico questa riflessione invita a considerare una politica che integri entrambi gli aspetti: la trascendenza e l’immanenza, la fede e l’azione sociale. Un’etica politica equilibrata dovrebbe riconoscere l’importanza della dignità umana derivata dalla nostra relazione con il divino, e contemporaneamente impegnarsi concretamente per il benessere del prossimo. In altre parole, la politica dovrebbe essere plasmata sia da una profonda spiritualità che da un forte senso di giustizia sociale.
In sintesi, penso che l’affermazione del vescovo Fulton John Sheen ci invita a un esame di coscienza sia personale che collettivo. Ci richiama alla necessità di unire fede e azione, di cercare una vita spirituale autentica che si traduca in un impegno reale e tangibile per il bene comune. Solo integrando queste dimensioni possiamo sperare di costruire una società giusta e solidale, che rifletta pienamente i valori del Vangelo.
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