La creazione dell’universo:
un
atto d’amore divino (1)
La creazione dell’universo è uno dei più grandi misteri della fede cristiana: un atto che testimonia l’infinito amore di Dio per tutte le sue creature. Nel primo mistero della Creazione, narrato nel libro della Genesi (2,1-4), contempliamo il maestoso gesto divino con cui Dio ha dato origine all’universo. Questo atto non è solo un evento cosmico, ma una rivelazione della natura amorevole e generosa di Dio.
Il racconto della Genesi descrive un Dio che crea con amore e intenzionalità. Ogni elemento del cosmo è frutto di una scelta ponderata e di un progetto divino. Dio crea la luce, separa le acque, fa emergere la terra e riempie l’universo di stelle, pianeti e ogni forma di vita. Questo processo creativo culmina con la creazione dell’essere umano, fatto a sua immagine e somiglianza. Ogni atto di creazione è permeato dall’amore di Dio, che desidera condividere l’esistenza e la bellezza con le sue creature.
Dio ama profondamente l’umanità
Questo amore si manifesta nella cura con cui ha creato l’uomo e la donna, donando loro non solo la vita, ma anche la capacità di amare e di essere amati, di conoscere e di essere conosciuti. Dio ha posto l’uomo al centro del suo creato, affidandogli il compito di custodire e governare la terra. Tuttavia, è fondamentale comprendere che, pur amando l’umanità con un amore infinito, Dio non ha bisogno dell’uomo. La sua essenza è completa e perfetta in se stessa.
Dio non ha bisogno dell’uomo
La creazione non nasce da una necessità divina, ma da una sovrabbondanza d’amore. Dio è autosufficiente, eternamente felice e compiuto nella comunione della Santissima Trinità. Egli non crea perché ha bisogno di qualcosa o qualcuno, ma perché desidera condividere il suo amore e la sua gioia con le creature. Questo è un punto centrale della teologia cristiana: Dio non dipende dalla creazione per esistere o per essere felice. La creazione è un dono gratuito, un atto di pura generosità.
Il mistero della creazione
Nel primo mistero della Creazione, come descritto in Genesi 2,1-4, vediamo completarsi l’opera di Dio:
«Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli, creando, aveva fatto. Queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati».
Questo passo ci invita a riflettere sulla perfezione della creazione divina. Dio crea un universo ordinato e buono, in cui ogni cosa ha il suo posto e la sua funzione. La creazione culmina con il settimo giorno, il giorno del riposo di Dio, che segna il compimento e la benedizione di tutto ciò che è stato creato.
La contemplazione del creato
Contemplare la creazione significa riconoscere la grandezza di Dio e il suo amore per tutte le creature. Significa anche prendere coscienza della nostra responsabilità come custodi del creato. La bellezza e l’armonia dell’universo sono un riflesso della bontà di Dio, e noi siamo chiamati a proteggerle e a rispettarle. Questo rispetto si estende anche al prossimo, in quanto ogni essere umano è creato a immagine di Dio e merita amore e dignità.
Conclusione
La creazione dell’universo è un mistero che rivela la natura amorevole e generosa di Dio. Anche se Dio non ha bisogno dell’uomo, ha scelto di creare e amare l’umanità con un amore incondizionato. Questo amore ci invita a rispondere con gratitudine, responsabilità e adorazione. Nella contemplazione del primo mistero della Creazione, siamo chiamati a riconoscere la grandezza di Dio e a vivere come veri figli di un Padre che ci ama infinitamente e che ha creato l’universo per condividere con noi la sua gioia eterna.
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(1): Questo
brano è tratto dal volume “I sette misteri del Santo Rosario”,
ed. Youcanprint. Per informazioni cliccare sul collegamento: Libro "I sette misteri del Santo Rosario"
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