“Indefessa narra,
denuncia l'incuria
e le gravi iniquità,
stagnanti nel ventre
dell'amata città”.
Questi versi richiamano l’atteggiamento instancabile di Matilde Serao nel raccontare e denunciare le disuguaglianze e le ingiustizie presenti nella società, rappresentate simbolicamente dal “ventre” dell'amata città di Napoli. La poetessa Adriana Michielin ci invita così a riflettere sul ruolo degli individui impegnati nel denunciare i mali del mondo e ad assumere una posizione etica e spirituale di fronte alle ingiustizie.
La narrazione, infatti, può avere un potere straordinario nel portare alla luce ciò che è nascosto, evidenziando le realtà dolorose e spingendo verso la giustizia e il cambiamento. La figura di Matilde Serao, descritta come “indefessa”, ci ricorda l'importanza di una testimonianza costante e coraggiosa, di dare voce a coloro che non sono ascoltati e di svelare le iniquità che affliggono la società.
Dal punto di vista etico, questi versi ci invitano a riflettere sulla nostra responsabilità individuale e collettiva nel combattere le ingiustizie. Ci suggerisce di non ignorare o accettare passivamente gli abusi e le disuguaglianze, ma piuttosto di agire per porvi rimedio. Ci spingono a denunciare l’incuria e l’ingiustizia, ad assumere una posizione di coraggio e integrità morale nella difesa dei valori umani fondamentali.
Questi versi ci mettono di fronte alla consapevolezza che il nostro impegno etico e spirituale non può limitarsi a parole vuote, ma deve tradursi in azioni concrete per la trasformazione del mondo. Ci sfidano a rompere la stagnazione dell’indifferenza e a lavorare per un futuro più giusto e umano, dove tutti possano vivere dignitosamente.
I versi che Adriana Michielin dedica a Matilde Serao ci invitano, in sintesi, a riflettere sulla potenza della narrazione e della denuncia delle ingiustizie, e a intraprendere un cammino spirituale ed etico che promuova la giustizia sociale e la solidarietà umana.
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