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Calo demografico, occorre imparare dalla Storia

 

Treviso – Questa mattina, durante l’omelia che ho ascoltato in una piccola chiesa parrocchiale di Treviso, il sacerdote ha fatto un accenno al crollo delle nascite in Italia.
In effetti, negli ultimi anni, molti commentatori hanno notato come l’Italia stia affrontando una crisi demografica senza precedenti. Con una dei più bassi tassi di natalità del mondo, l’Italia rischia di sperimentare una caduta della popolazione che avrebbe conseguenze significative sulla sua economia, la sua cultura e la sua identità nazionale.
Da tener presente che molti studiosi ritengono che la caduta dell’Impero Romano non sia stata causata dalle invasioni barbariche, né dall’azione del cristianesimo, come spesso si è creduto in passato, ma da una drastica riduzione del tasso di natalità nell’ultimo periodo dell’Impero. La popolazione dell’Impero Romano iniziò a diminuire già nel II secolo d.C. e continuò a farlo fino alla caduta dell’Impero nel V secolo. Questa riduzione della popolazione ebbe conseguenze economiche, sociali e militari significative, poiché la mancanza di manodopera, insieme alla diminuzione della base fiscale, indebolì l’Impero dall’interno.
Ma quali furono le cause di questa denatalità? Non è da escludere che la causa principale fosse l’aumento dell’infertilità maschile e femminile, che potrebbe essere stata causata, forse, da una serie di fattori, tra cui l’esposizione a sostanze tossiche, la malnutrizione, le malattie infettive e lo stress. Inoltre, la riduzione della popolazione potrebbe essere stata aggravata dalla pratica dell’aborto e dell’infanticidio, che erano legali nell’Impero Romano.
Oggi, l’Italia sta affrontando una crisi demografica simile, con un tasso di natalità tra i più bassi del mondo. Secondo l’ISTAT, nel 2020 il tasso di fertilità in Italia è stato di 1,24 figli per donna, un valore ben al di sotto del tasso di sostituzione della popolazione di 2,1 figli per donna. Questa caduta demografica ha già avuto conseguenze significative sull’economia e sulla società italiana, con una diminuzione della forza lavoro e una riduzione delle pensioni.
Ma la crisi demografica potrebbe avere anche conseguenze più profonde sulla cultura e sull’identità italiana. Come l’Impero Romano, l’Italia potrebbe affrontare una perdita di popolazione che potrebbe indebolire l’economia, la società e l’identità nazionale. La riduzione della popolazione potrebbe anche portare a una diminuzione della diversità culturale, della creatività e della vitalità della nazione.
Per prevenire questa crisi demografica, l’Italia deve affrontare le cause profonde della denatalità. Ciò potrebbe includere l’adozione di politiche familiari che supportino la genitorialità, la riduzione dello stress negli ambienti lavorativi e dell’inquinamento ambientale e l’aumento dell’accesso ai servizi sanitari.
Concludo con l'augurio che anche altri sacerdoti offrano ai propri fedeli spunti di riflessione sul crollo demografico che, purtroppo, stiamo registrando in Italia.

 

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