Anche
le arti marziali valorizzano la donna
intervista alla karateca Shirley Ferraro[1]
di Carlo Silvano
Shirley Ferraro, a che
età e perché ti sei avvicinata al mondo delle arti marziali?
Il mio approccio alle arti marziali
è iniziato circa vent’anni fa, all’età di 11-12 anni, partecipando inizialmente
ad un corso di difesa personale per le donne; nella stessa palestra si tenevano
gli allenamenti di Karate.
Tra tutte le discipline
sportive delle arti marziali perché hai scelto proprio il Ju Jitsu?
Sono sempre stata affascinata
dall’agilità, combinata alla difesa personale di questa disciplina; non credevo
fosse alla portata di tutti. Tutto questo combaciava con la mia indole
combattiva e così mi iscrissi alla Asd
Studio Karate Ju Jitsu 2002. Da allora pratico Karate. Il Ju Jitsu l’ho intrapreso solo di recente, da
circa 4 anni. Ad oggi svolgo entrambe le discipline, dedicandomi principalmente
al Karate per la preparazione della cintura nera 1° Dan. Ho scelto di iniziare
a praticare anche il Ju Jitsu per curiosità, ma pian piano è riuscito a
trasmettermi quel di più del Karate, inglobandolo e aggiungendoci tecniche
anche del Judo e della lotta a terra.
L’allenamento in palestra non comporta solo l’osservanza
di un determinato programma sportivo, ma aiuta anche a compiere n certo
percorso interiore. Ripensando ai tuoi impegni e risultati sportivi ritieni che
frequentare gli ambienti del Ju Jitsu ti abbia aiutato anche sotto il profilo
della crescita interiore?
Ritengo che svolgere qualsiasi
attività sportiva aiuti il bambino/praticante nella propria crescita personale,
soprattutto per quanto riguarda l’autostima. Nel mio caso, frequentare
l’ambiente delle arti marziali mi è stato di grande aiuto per far parte di un
contesto sociale fondato in primis sul rispetto e sul non giudizio altrui. In
questo modo riesco ad applicarmi al meglio alla disciplina per poter sviluppare
le mie potenzialità.
(Shirley Ferraro)
In base alla tua
esperienza, nel Ju Jitsu ci sono esercizi e allenamenti particolarmente
faticosi per una donna?
Una donna non ha limitazioni a
livello fisico rispetto ad un uomo, ma se ci fossero dei limiti questi
sarebbero soggettivi, non riguarderebbero il genere. La fatica è legata
all’impegno e alla costanza spesa durante gli allenamenti.
Secondo te, la pratica
delle arti marziali da parte delle donne può penalizzare o valorizzare la loro
dimensione femminile?
La femminilità può essere solo
valorizzata. L’aspetto fisico può essere solo incentivato, poiché l’armonia dei
movimenti e la musicalità di un corpo che ha cura di sé e che si accetta, è
anche femminile. Riguardo alla psiche femminile, le arti marziali aiutano ad
alimentare quella forza che contraddistingue le donne e che molte non sanno di
avere.
Qual è la regola più
importante che hai imparato con le arti marziali?
Il rispetto, per il maestro che ti
insegna e per i compagni di squadra, perché sta alla base del vivere assieme.
Sotto la guida di maestri che credono
profondamente nei valori intesi come ciò che vale veramente, le arti marziali
del Karate e del Ju Jitsu possono insegnare a bambini, giovani e adulti il
gusto della bellezza dello stare insieme, del confronto sano e leale, del
rispetto di se stessi, degli altri e delle regole, nel desiderio di crescere in
quella che è la vera e unica sfida della vita: imparare ad amare!
Il volumetto “Le arti marziali del
Karate e del Ju Jitsu a Villorba” di Carlo Silvano è stato pubblicato in
occasione del Trentennale dell’Asd Studio karate Ju Jitsu 2002.
Per informazioni sul volume cliccare su Le arti marziali del karate e del ju jitsu
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