Le
doti di un buon jutsuka?
Cortesia
e sicurezza
intervista al maestro Maurizio
Mantovani
dell'Asd Studio Karate Ju Jitsu 2002 di Villorba
dell'Asd Studio Karate Ju Jitsu 2002 di Villorba
Maestro Maurizio
Mantovani, a che età si è avvicinato alle arti marziali?
Avevo circa trent’anni
quando ho iniziato a praticare prima il judo poi il Ju Jitsu.
Da quanti anni si occupa
dell’insegnamento delle arti marziali ai bambini e ai ragazzi?
Ho iniziato con i
bambini a Catena di Villorba nel 2010
Secondo lei, cosa spinge
un genitore a iscrivere il proprio figlio ad una società sportiva di Karate o
Ju Jitsu?
Credo che un genitore
veda le arti marziali come una disciplina che aiuta nel socializzare e nello
sviluppo fisico e mentale del figlio.
Maurizio Mantovani
Cosa nota di particolare
nei bambini e nei ragazzi che vengono in palestra per imparare le arti
marziali?
Quando per la prima
volta entrano in palestra sono dubbiosi e incuriositi. Nello stesso tempo con
il maestro si nota un po’ di freddezza, che passa piano piano fino a
scomparire. Quindi noto gioia, voglia di fare, di stare insieme tra di loro.
Vengono volentieri, oltre che per divertirsi anche per imparare un’arte
marziale.
Premesso che nei luoghi
di lavoro, nella politica, nel mondo dello spettacolo e in tante discipline
sportive è molto forte la competizione, ha senso insegnare l’umiltà come prima
virtù ad un atleta di arti marziali?
Osservare i principi del
rispetto, dell’umiltà, della cortesia e dell’autodisciplina è parte integrante
dell’insegnamento marziale. Tutto questo aiuta ad essere migliori senza
vantarsene.
Rispetto prima di tutto.
Con il rito del saluto trasmettiamo al nostro presunto avversario rispetto,
cortesia e sicurezza. Questo perché è opinione comune che le arti marziali
siano associate a una forma di violenza e aggressività, mentre in realtà è
assolutamente il contrario.
Secondo Lei, in che modo
la pratica delle arti marziali facilita un ragazzo nell’intraprendere un
percorso interiore utile a maturare il valore dell’onestà e il rispetto delle
Leggi dello Stato?
Forma fisica, sicurezza,
autodisciplina, umiltà, rispetto, cortesia e socievolezza sono tutti benefici
che provengono dall’apprendimento delle arti marziali, che si estendono per
molti aspetti alla vita di tutti i giorni.
In che modo si può
insegnare l’autostima ad un giovane che pratica arti marziali?
Sicuramente non bisogna
rimproverarlo continuamente se fa degli errori, ma dare valore ai suoi
insuccessi trasformandoli in successi. Solo se stanno bene con se stessi, i
ragazzi tirano fuori la grinta per essere i migliori.
La lealtà è un valore
che un’atleta di arti marziali deve avere solo sul tatami? Per lei, cosa
significa essere una persona leale?
La disciplina e il
corretto comportamento sono di estrema importanza dentro e fuori dal dojo.
Personalmente quando stringo un patto, do la mia parola d’onore o una stretta
di mano e faccio l’impossibile per mantenerla, questo per me è lealtà.
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