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Occorre istituire un Fondo per risarcire le vittime di violenza e danni causati da immigrati nullatenenti

 

Proposta di istituzione di un Fondo

presso le Caritas diocesane

per risarcire le vittime di violenza

e danni causati da immigrati nullatenenti

VILLORBA - La sicurezza e la serenità di tutti i cittadini sono valori imprescindibili per una comunità sana e coesa. Nella realtà italiana odierna, l’accoglienza di persone immigrate, in certi casi provenienti anche da situazioni di conflitto e povertà estrema, rappresenta un atto di umanità e solidarietà che rispecchia i principi fondamentali della nostra cultura e della nostra fede cristiana. Tuttavia, non possiamo ignorare che permangono situazioni in cui alcuni immigrati si rendono responsabili di atti di violenza e danni ai cittadini italiani, causando sofferenza e insicurezza tra la popolazione.

La necessità di un “Fondo di Risarcimento”:

tutelare la comunità e le vittime

Per affrontare questa realtà complessa, ritengo sia giunto il momento di istituire presso tutte le Caritas delle diocesi italiane un Fondo per risarcire le vittime di violenza e danni causati da immigrati nullatenenti. L’obiettivo di questa proposta è quello di garantire un aiuto concreto alle vittime di tali situazioni, in particolare quando l’immigrato responsabile non può provvedere direttamente al risarcimento a causa della propria condizione di indigenza.

Il fondo rappresenterebbe un gesto di responsabilità e di solidarietà concreta, volto a ricostruire la fiducia e il senso di sicurezza tra la popolazione, senza venir meno ai principi dell’accoglienza che caratterizzano la nostra tradizione cristiana. L’istituzione di questo fondo costituirebbe, inoltre, un messaggio chiaro: la tutela della sicurezza e del benessere dei cittadini italiani va di pari passo con l’accoglienza e il sostegno a chi fugge da situazioni di estrema difficoltà.

Alimentare il Fondo:

la partecipazione della comunità cattolica

Il fondo verrebbe alimentato attraverso donazioni provenienti dai fedeli cattolici, dalle parrocchie e dalle diocesi, oltre che da tutti coloro che, a vario titolo, sostengono e promuovono l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati in Italia. Questo strumento permetterebbe di garantire un supporto concreto alle vittime, offrendo loro un risarcimento che possa alleviare almeno in parte il dolore e il disagio subiti.

Inoltre, la gestione di tale fondo da parte della Caritas, istituzione di grande autorevolezza e radicata nel territorio, garantirebbe una trasparenza e una correttezza nella distribuzione delle risorse, favorendo un clima di fiducia e coesione sociale. Ogni donazione rappresenterebbe un contributo alla costruzione di una società più giusta e solidale, che non abbandona le vittime delle ingiustizie, ma che al contempo non rinuncia al dovere morale dell’accoglienza.

Equilibrio tra accoglienza e responsabilità

Questa proposta mira a costruire un equilibrio tra due valori fondamentali: la necessità di accogliere chi è in difficoltà, rispettando i principi di umanità e solidarietà, e il dovere di garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini. È importante che le vittime di atti di violenza o di danni non si sentano dimenticate, ma anzi trovino nella comunità cattolica un sostegno concreto e tempestivo.

L’istituzione del fondo, oltre a offrire un aiuto diretto, favorirebbe anche un clima di maggiore responsabilità nei confronti dei migranti che desiderano integrarsi in Italia, rendendoli partecipi di un contesto in cui diritti e doveri si accompagnano reciprocamente. Un sistema di accoglienza che non si dimentica delle sue responsabilità verso la comunità locale è un sistema che può durare nel tempo, costruendo le basi per una convivenza più armoniosa e solidale.

 Costruire una comunità più forte e coesa

In conclusione, l’idea di un Fondo per risarcire le vittime di violenze o danni causati da immigrati nullatenenti rappresenta una risposta concreta e positiva a una problematica delicata, che necessita di soluzioni bilanciate. Con tale fondo, si darebbe un segnale forte e chiaro a tutta la comunità: l’accoglienza non è sinonimo di abbandono della sicurezza, ma è piuttosto la ricerca di un equilibrio tra aiuto a chi ha bisogno e tutela di chi subisce ingiustizie.

La proposta di alimentare il fondo attraverso le donazioni dei fedeli e delle strutture della Chiesa sottolinea l’importanza di un coinvolgimento diretto della comunità cattolica, chiamata a un gesto di solidarietà concreto e consapevole. In questo modo, potremmo realizzare una società più giusta e unita, capace di rispondere alle sfide dell’accoglienza senza rinunciare alla difesa dei diritti e della sicurezza di ogni individuo.

È solo attraverso un impegno comune e responsabile che possiamo costruire un futuro in cui l’inclusione e la sicurezza non siano percepite come valori in contrasto, ma come pilastri di una società capace di accogliere e proteggere, di aiutare e risarcire.

(Carlo Silvano)

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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerosi volumi. Per informazioni cliccare sul collegamento: Libri di Carlo Silvano 








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