VILLORBA – Occorre puntare sul rilancio della zona industriale di
Villorba per favorire l’occupazione e di conseguenza la crescita
demografica della nostra comunità. Se il lavoro viene a “mancare”, i
giovani sono costretti ad andare via e di conseguenza si innesca un
meccanismo perverso con la chiusura di scuole, anziani che vivono da
soli e sistema previdenziale in rosso, tanto per citare alcuni degli
effetti negativi che si possono già ora constatare.
Con Riccardo Gagno (in foto sopra), consigliere comunale nelle file
della maggioranza dal 2002, si cerca con l’intervista che segue di
capire come si presenta, attualmente, la zona industriale di Villorba
esistente tra la Pontebbana e via Trieste.
Consigliere Riccardo Gagno, in base alle sue informazioni quante aziende operano nella principale zona industriale di Villorba?
Nei registri del nostro comune non sono censite tutte le attività
produttive. Qualche anno fa la nostra Amministrazione municipale ha
avviato un’indagine conoscitiva mediante l’invio di un apposito
questionario a tutte le imprese ubicate nel quadrante della nostra "zona
industriale”, ma sono stati pochi gli imprenditori che hanno risposto.
Per avere informazioni attendibili ed utili a definire un quadro della
situazione bisognerebbe, allora, rivolgersi alla Camera di Commercio che
ha la competenza sulle attività economiche. Personalmente, ho eseguito
proprio recentemente una ricerca cercando di individuare strada per
strada dell’area industriale le imprese esistenti ed operanti e,
probabilmente, dovremmo avere tra le quattrocento e le cinquecento
imprese impegnate in vari settori, come commerciali, direzionali,
artigianali, sportive e industriali.
Le risulta che delle aziende abbiano chiuso la propria attività per fallimento in questi ultimi dodici mesi?
No, non mi risulta. Occorre precisare, però, che con questa pandemia
il Governo ha congelato i fallimenti! Di conseguenza, è possibile che
ci siano delle aziende che abbiano chiuso o sospeso l’attività in attesa
di tempi migliori, ma che abbiano fallito non mi risulta.
In base ai dati in suo possesso, ci sono nuove ditte che si sono insediate a Villorba?
Sì, nel corso del 2020 abbiamo registrato l’avvio di nuove realtà
imprenditoriali. So per certo, ad esempio, che hanno aperto sia una
ditta che esegue riparazioni di automobili che un’altra impegnata nella
vendita di moto. Inoltre, mi risulta che un’importante e affermata ditta
di logistica sta costruendo un nuovo capannone sul nostro territorio
comunale per trasferirsi da Lovadina a Villorba.
Intorno al 2015 la stampa locale riportava la notizia che la
ditta Marchiol si stava trasferendo da Villorba a Roncade. Secondo lei,
l'Amministrazione municipale ha fatto quanto rientrava tra le proprie
competenze per far sì che questa azienda potesse restare sul nostro
territorio con centinaia di dipendenti e con un considerevole
fatturato?
Occorre precisare che non è assolutamente vero quanto riportato dai
giornali nel 2015: la ditta Marchiol non si è trasferita da Villorba a
Roncade, ma è vero, però, che Marchiol ha acquistato a Roncade un
terreno per costruire la nuova sede, e ciò, da quello che ho potuto
sapere, per accentrare tutti i punti vendita sparsi qui in zona. Come
consigliere comunale mi ricordo benissimo cosa ha fatto la nostra
Amministrazione per andare incontro alle esigenze della ditta Marchiol, e
siamo addirittura andati in deroga alle norme urbanistiche per far sì
che potesse costruire una sede utile a soddisfare le proprie esigenze.
Ricordo anche che in Consiglio comunale non tutti erano d'accordo e che
qualcuno dell’opposizione colse l’occasione per contestare la nostra
delibera! Tuttavia, dopo qualche tempo, la ditta Marchiol comunicò che
lo spazio che poteva ricavare dalla nostra delibera era ancora
insufficiente, ma la nostra Amministrazione non poteva concedere altro,
perché non si potevano assolutamente superare determinati limiti imposti
dalla Legge.
Adesso qual è la situazione?
Sul terreno acquistato da Marchiol a Roncade crescono le pannocchie, mentre a Villorba la ditta è ancora operante.
Consigliere Gagno, in base alle sue informazioni le banche
locali sostengono le nostre aziende attraverso l'erogazione di crediti?
Da quello che mi risulta ci sono degli Istituti bancari che hanno
adottato una precisa politica aziendale di sostegno alle aziende, ma ci
sono anche banche che non lo fanno! Secondo me, molto dipende dallo
stato degli istituti stessi. Comunque, vivendo sul territorio e
ascoltando gli imprenditori, so per certo che qualche banca locale ha
chiesto il rientro di esposizioni, mentre qualche altra ha erogato
maggiori fondi in virtù anche dell’accordo con il Governo. Aggiungo che
in situazioni del genere è fondamentale lo “storico del cliente”, cioè
se un imprenditore ha un rating alto e in passato ha sempre onorato i
propri debiti, solitamente le banche non hanno problemi ad erogare
fondi!
Da diversi anni stiamo assistendo ad una spaventosa
emorragia sociale: tanti giovani lasciano il nostro Paese per lavorare
all'estero, e sembra che tra le cause che generano questo esodo vi sia -
oltre alla mancanza di lavoro e la possibilità di avere stipendi più
remunerativi - anche il fatto che nelle nostre ditte si continua a
respirare quella mentalità tipica dell'imprenditore "padrone" che non
valorizza adeguatamente i propri dipendenti. Qual è la sua opinione?
Sono assolutamente d'accordo con quello che dice lei. Sicuramente
questi due fattori sono determinanti, ci vorrebbe un cambio decisivo di
mentalità da parte dei nostri imprenditori. Ovviamente non intendo
generalizzare perché non tutti sono così!
Quali sono le sue proposte per rilanciare le aziende del nostro territorio e promuovere l'imprenditoria giovanile?
Sono sempre le solite cose, cose trite e ritrite. Solamente che non si fanno mai…
Cioè?
Occorre semplificare le pratiche burocratiche, abbassare le aliquote
IRPEF, diminuire le accise su gas, energia elettrica, benzina e
gasolio, semplificare il pagamento delle tasse, combattere efficacemente
l'evasione fiscale e ascoltare le proposte di giovani imprenditori.
Sono cose molto semplice, ma nessuno le fa anche perché il Governo è
lontano anni luce dalla realtà. Potrebbe farle il Comune mi chiederà
lei… Certo che potrebbe, le rispondo, ma dovrebbe avere le risorse!
Ricordiamoci che i cittadini di Villorba pagano ogni anno milioni di euro di IRPEF: sono soldi che vanno soprattutto
nelle casse dello Stato tramite l'F24 e purtroppo sul territorio
resta solo una parte. Ecco, allora,
che favorendo l'imprenditoria in generale si innescherebbe un circolo
virtuoso e di conseguenza si favorirebbe, secondo me, anche
l'imprenditoria giovanile!
(a cura di Carlo Silvano)
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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di diversi volumi
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