VILLORBA - Nella squadra degli agonisti della "Asd Studio Karate Ju-Jitsu 2002" uno degli atleti di riferimento è certamente Federico Bettiol (foto a dx), classe 1996, che ha iniziato a praticare karate all'età di 12 anni e, attualmente, ha raggiunto la cintura "Nera 1^ DAN" di Karate e quella "Blu" di Ju-Jitsu.
L'Asd Studio Karate Ju-Jitsu 2002 ha sede a Villorba e ha come direttore tecnico il cav. Sergio Collodet.
"Ho scelto di praticare arti marziali per imparare a difendermi - afferma Federico -, ma soprattutto per migliorare la mia condizione fisica; inoltre, ero alla ricerca di uno sport in cui non ci fosse rivalità tra compagni all’interno dello spogliatoio, cosa che invece ho sperimentato in altri sport".
Federico, cosa si prova la prima volta che si sale su un tatami per una gara con un ragazzo completamente sconosciuto?
In base alla mia personale esperienza posso dire che la prima volta che sali sul tatami e non sai chi ti trovi davanti provi una gran confusione nella testa: hai voglia di vincere, ma allo stesso tempo pensi a che livello possa essere il tuo avversario e ciò incide sulla concentrazione. All'inizio la tensione è molto alta, però appena l’arbitro dà il via all’incontro ogni pensiero svanisce per lasciare spazio alla voglia di fare più punti possibile.
Secondo te, nelle gare di karate e di Ju-Jitsu cosa si può imparare da una vittoria?
Quando vinci un incontro capisci che gli sforzi che hai fatto in palestra durante gli allenamenti sono stati utili e che sei sulla buona strada per continuare a migliorare.
...e da una sconfitta?
Impari che devi lavorare di più in allenamento, studiare le situazioni che ti hanno portato a perdere e cercare di migliorare i tuoi punti deboli, ma una sconfitta ti insegna soprattutto che non devi mai sottovalutare il tuo avversario.
Mi descrivi l'emozione che hai provato quando sei salito per la prima volta sul podio?
E' stato ad una gara di Karate: ero contento e soddisfatto, ma ciò che mi ha reso ancora più felice è stato il supporto di alcuni miei compagni di palestra che mi seguivano dagli spalti.
Federico, sono dieci anni che indossi il Kimono e quindi ne hai di cose da raccontare, ma come ultima domanda ti chiedo di darmi tre buoni motivi per invitare un bambino a fare karate o Ju-Jitsu.
Ricercare la sicurezza in se stessi, imparare il rispetto e la disciplina.
(a cura di Carlo Silvano)
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