Passa ai contenuti principali

Nemici o avversari?

Villorba - Oggi su "La Tribuna" di Treviso è stata pubblicata la lista dei candidati consiglieri che sostengono il candidato sindaco Gianfranco Perali ("VivaVillorba"), in vista delle elezioni amministrative che si terranno a Villorba il prossimo 5 giugno. Tra i candidati consiglieri ci sono anch'io e il giornalista Federico Cipolla mi ha indicato come il "nemico" n. 1 dell'attuale sindaco Marco Serena ("Lega nord"). La cosa mi ha fatto un po' riflettere perché più che parlare di "nemici" bisognerebbe definirci "avversari": non serbo rancore nei confronti del signor Marco Serena, anche se contro di me ha presentato una querela che non stava né in cielo, né in terra, tanto è vero che è stata subito archiviata dai magistrati che l'hanno esaminata. E' vero che, a mio avviso, l'attuale sindaco Serena non ha fatto praticamente nulla di buono per la comunità di Villorba, ma non è il caso che qualcuno ci definisca "nemici". Altra considerazione che ho fatto è che se mi sono "preso" questa nomea - cioè di essere il "nemico numero uno" dell'attuale Sindaco di Villorba - ciò non dipende dal mio essere in prima linea, quanto, invece, dalla latitanza dei miei ex compagni di partito. Come scrive il giornalista Cipolla, io sono stato un tesserato al "Partito democratico" ("PD") e ogni volta che ho sollevato qualche questione politica e amministrativa, i consiglieri comunali del "PD" hanno evitato di prendere posizione e quindi, defilandosi, mi hanno lasciato da solo. Solo quando Marco Serena mi ha querelato perché, secondo lui, io lo avrei definito un "lestofante", l'attuale segretario cittadino del PD assunse le mie difese, e così qualche altra persona, ma tutti gli altri si sono guardati dallo spendere una sola parola in mia difesa. Ora, pare, che mi trovo ad essere il nemico n. 1 di Serena e ciò, purtroppo, lo si deve anche al fatto che nel giro di poche settimane il consigliere comunale Ivano Breda uscirà dalla scena politica-amministrativa locale. Ivano, infatti, ha deciso di non ricandidarsi. A mio avviso si tratta di una grave perdita perché è sempre stato lui a mettere in difficoltà questa Giunta municipale quando venivano adottate scelte sbagliate per la comunità villorbese. Ivano Breda ha molta esperienza e competenze, e soprattutto conosce molto bene le persone e il territorio. Molti, nel Partito democratico, avranno certamente esultato quando è stata resa pubblica la decisione di Ivano Breda di non ricandidarsi, senza capire, invece, che in sua assenza e se dovesse di nuovo vincere Marco Serena, a Villorba non ci sarà praticamente nessuno a fare una seria e costruttiva opposizione. Ma si sa che - politicamente parlando - i militanti del Partito democratico non riescono a guardare oltre la punta del proprio naso. (Carlo Silvano)

Commenti

Post popolari in questo blog

Nizza, città francese o italiana?

Intervista allo storico e politico Alain Roullier-Laurens LA CITT À DI NIZZA RIPENSA AL SUO PASSATO ITALIANO Ha dato i natali a Giuseppe Garibaldi, artefice dell'unità nazionale Perché in certi libri scolastici non si parla della cessione della città di Nizza e della regione della Savoia da parte del governo di Torino a quello di Parigi nel 1860? Da questo interrogativo prende lo spunto l'intervista che segue, rilasciataci da Alain Roullier-Laurens , fondatore della “ Lega per la restaurazione delle libertà nizzarde ”. Nato a Nizza nel 1946, Alain Roullier-Laurens discende per parte di madre da una famiglia residente a Nizza ancor prima del 1388, anno della dedizione ai Savoia, ed è autore di numerosi libri che hanno provocato scalpore - ogni volta che sono usciti - sull'ideologia indipendentista nizzarda, sui retroscena dell'annessione e del falso plebiscito. I libri di Alain Roullier si basano su documenti inediti ed adoperati per la prima volta, come ...

ROBERT ROSSI, LA FRANCESIZZAZIONE DI TENDA È INIZIATA CON I BAMBINI DELLA SCUOLA

TENDA - « Mi chiamo Robert Rossi e sono nato nel 1944: mia madre è brigasca e conobbe mio padre che svolgeva il servizio militare ne lla GAF, cioè la guardia di frontiera proprio a Briga Marittima. Dopo l’8 settembre del 1943 mio padre fu catturato dai nazisti e portato in Germania, ma finita la guerra ritornò a Briga e si sposò con mia madre per venire a mancare nel 2009 ». Inizia con queste parole l’intervista concessami da Robert Rossi (qui sotto in foto), nato italiano nel 1944 e diventato francese nel 1947, quando il comune di Tenda fu ceduto alla Francia in seguito al Trattato di Parigi. Signor Robert Rossi, a Tenda che lingua si parlava fino al 1945? E qual era il dialetto più diffuso? Oggi qualcuno a Tenda e a Briga parla ancora in dialetto? Fino al 1947 i comuni di Briga Marittima e Tenda rientravano nei confini dell’Italia e quindi la lingua ufficiale era l’italiano. A Briga Marittima era molto diffuso il dialetto locale, cioè il «brigasco», mentre a Tenda ...

Il carcere di Treviso raccontato da don Pietro Zardo

TREVISO - Ha conosciuto il mondo carcerario nel 1996. Prima di allora non era mai entrato in un penitenziario, e proprio ripensando a quel “primo” giorno trascorso a percorrere corridoi e locali dove dappertutto ci sono cancelli, porte blindate e sbarre, don Pietro Zardo ricorda che provò un'emozione molto strana, quasi inquietante. Da circa quattordici anni don Pietro è cappellano della Casa circondariale di Treviso, un luogo per molti aspetti disumano dove vige la regola della sopravvivenza. “Ciascuno vive per sé – riferisce don Pietro – e non esiste quel sistema relazionale che ti permette uno scambio di sentimenti umani, come quelli legati all'accoglienza, alla fiducia, alla solidarietà. Non ci sono aree comuni e anche i pasti vengono consumati in cella. Col tempo non mi sono più posto certe domande e sono cresciuto sul campo, perché quando ho accettato di fare il cappellano a Santa Bona non avevo una specifica formazione. Subito, però, capii che non bisogna commettere cer...