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Ricordi della naja (4)

"Tu quando diventerai nonno, te la farai fare la branda?". A porre questa domanda ad un suo amico dello stesso scaglione è un ragazzo abbastanza alto e robusto, dall'aria disinvolta, e dalla sua bocca le parole sono uscite da sole, così, tanto per parlare un po'. Accanto a loro si è seduto Fulvio Badini, che è arrivato da poco in mensa e deve ancora iniziare a mangiare. Fulvio ha sentito questa domanda proprio quando stava per alzarsi e andare in cerca di una formaggiera su uno dei tavoli circostanti: di questo genere di argomenti ne ha ascoltati parecchi e in diversi dialetti allo spaccio o nell'inquadramento, mentre si è sull'attenti durante l'alzabandiera, o ancora nello scompartimento di un treno diretto a Nizza. Oramai sono due mesi che Fulvio è impiegato come scritturale nell'ufficio di un battaglione operativo dislocato nel Friuli, ed ora, curioso com'è, rinuncia a cercare il formaggio e inizia a mangiare il suo pasto in attesa della risposta dell'altro, il quale non tarda a parlare. Con tono deciso, ma con l'intima sensazione di sentirsi diverso da tanti altri suoi commilitoni, l'interrogato risponde con un secco no.
"Nooo!?", fa l'amico meravigliandosi.
"No". Ripete l'interpellato, ma stavolta ha il timbro della voce meno sicuro e un'espressione del volto mostra anche una certa timidezza.
"Ma a te ora la branda non te la fanno fare?", chiede l'altro che cerca una spiegazione a quel "no" che proprio non gli è andato giù.
"Quando me lo chiedono per piacere - precisa l'interrogato - gliela faccio, altrimenti li mando a quel paese".
"Pure per me è la stessa cosa", conviene il ragazzo che ha avviato la conversazione.
"E allora?".
"E allora quando viene il mio turno la branda me la faccio fare. Hai capito?".
L'altro si mostra contrariato con una smorfia sul viso e dice:
"No, io no. Altrimenti il nonnismo non finisce mai".
"Ma perché, tu lo vuoi far finire?", Chiede allarmato e sbigottito il ragazzo che è sotto le armi da poco meno di tre mesi e che ha dato inizio a questa conversazione.
"Certo che voglio che il nonnismo scompaia!". Gli replica l'amico.
L'altro lo guarda per un po', teso e con due occhi che stanno quasi per schizzare fuori dalle orbite. Poi si calma, beve un sorso di vino e dice:
"Tu da solo non ci riuscirai, e poi con me sei poco serio perché vorresti che il nonnismo finisca sulle nostre spalle".
"Ma sulle spalle di qualcuno deve pur finire!".
"Però non sulle mie!".

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