SFORZIAMOCI DI ENTRARE
PER LA PORTA STRETTA
Il dibattito sulla dottrina della Chiesa cattolica è sempre stato oggetto di discussione e riflessione, e negli ultimi anni si è assistito a una crescente attenzione a una prospettiva teologica che sembra allargare i confini della salvezza. Questa prospettiva suggerisce che tutti, compresi gli atei e coloro che potrebbero aver “sprecato i talenti” sulla Terra, saranno tranquillamente accolti in Paradiso. Questa prospettiva può rivelarsi fuorviante e pericolosa, in quanto rischia di svilire sia il sacrificio di Gesù sulla Croce che i Sacramenti, in particolare quello dell'Eucarestia e quello della confessione.
In tanti passi del Vangelo, Gesù invita a credere in Lui e a riconoscerlo come il Figlio di Dio come condizione essenziale per ottenere il perdono dei peccati e la possibilità di essere accolti in Paradiso.
Nel Vangelo di Marco, ad esempio, leggiamo:
“Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (16,15-16).
In Luca, poi, leggiamo:
“[Gesù] Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e sederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi» (13,22-30).
Anche questo passo di Luca sottolinea l'importanza della conversione e della fede in Cristo. Nella narrazione, Gesù sta insegnando mentre si avvicina a Gerusalemme, e un uomo gli chiede quanti saranno coloro che si salveranno. La risposta di Gesù è chiara: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta”.
La “porta stretta” a cui Gesù si riferisce simboleggia la necessità di un impegno personale nella fede e nella conversione. L'idea non è escludere alcuna categoria di persone, ma piuttosto sottolineare che il cammino verso la salvezza richiede un impegno e uno sforzo sincero. Questo passo non nega la possibilità di conversione o perdono per coloro che possono aver trascorso la vita lontani dalla fede, ma se nemmeno in punto di morte rinnegano il loro ateismo o i loro peccati, come ad esempio quello dell’adulterio, che possibilità hanno di salvarsi?
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