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GIORGIO TRIBBIOLI, TENDASCHI E BRIGASCHI SONO NOSTRI FRATELLI

Col Trattato di pace del 1947 l’Italia ha subito delle mutilazioni e diversi territori posti sul confine orientale sono stati ceduti alla Jugoslavia di Tito. Le mutilazioni, però, si sono verificate anche sul confine con la Francia: il governo di Parigi, infatti, pretese e ottenne la cessione dei comuni di Tenda e briga, che allora rientravano nella provincia di Cuneo. Il prezzo di questa lacerazione fu pagato da tanti italiani che per non subire la “francesizzazione”, preferirono lasciare la propria terra di origine e trasferirsi in Italia. Qui di seguito la testimonianza del dott. Giorgio Tribbioli (foto qui sotto) che con la madre Agnese Teresa lasciò Tenda dopo qualche anno dalla cessione alla Francia per trasferirsi a Torino.


Dott. Giorgio Tribbioli, può parlarmi delle origini della sua famiglia?

Mio padre, Bruno Tribbioli, nacque a Cortona in provincia di Arezzo, ed era militare di carriera col grado di maresciallo di fanteria e prima della guerra era a Tenda, dove c'erano circa duemila soldati nella “Caserma Plava” e nelle varie “casermette”. A Tenda mio padre conobbe mia madre che sposò dopo un certo periodo. In seguito, il mio papà fu trasferito a Torino e la mia mamma lo seguì, e questo spiega perché sono nato a Torino nel 1939. 

Pochi mesi dopo la sua nascita iniziò la guerra…

Sì, e mio padre dovette partire, ed è per questo che io l'ho conosciuto poco. Dopo i bombardamenti di Torino mia madre, in accordo con mio padre, decise di tornare a Tenda, dove era tutta la sua famiglia, e così io sono diventato tendasco ! 

Purtroppo suo padre fu catturato dai tedeschi che lo deportano prima in un campo di lavoro e in seguito, a causa di una sua poesia sul Santo Natale, nel campo di concentramento di Flossenburg dove perse la vita.

Su mio padre ho realizzato un apposito sito internet, dove ci sono tante notizie e dove ho inserito le sue tante fotografie. Mio padre non aveva studiato, ma scriveva poesie e nel sito internet c'è il il suo diario di prigionia che fu recuperato grazie ad alcuni suoi compagni di prigionia che riuscirono a farlo recapitare a mia madre. Per altre informazioni consiglio il seguente sito internet: http://elliotleach.com/brunotribbioli/index.html.

Può raccontarci le sue origini materne?

Il mio nonno materno si chiamava Baldo Basilio ed era veneto di Badia Calavena, in provincia di Verona; lavorava nelle ferrovie ed ebbe l’occasione di fermarsi a Tenda, dove aprì un negozio di frutta e verdura e si sposò con mia nonna che si chiamava Cerrina Carolina. I mieinonni materni ebbero quattro figli e mia madre Agnese era l'unica femmina. Mia madre, che è venuta a mancare nel 2010 all’età di novant’anni, aveva due nomi: Teresa per volere di mio nonno e Agnese per volere di mia nonna! Il cognome di mia è Baldo vedova Tribbioli. È stata un personaggio eccezionale tanto che mi è difficile parlarne e nei suoi confronti ho un grande debito di riconoscenza.  

Dunque, da parte della sua nonna materna, le sue origini sono di Tenda?  

Esatto, ma ho anche origini di Briga, e il mio albero genealogico risale ai fratelli dell'abate Spinelli.

Dott. Tribbioli, perché i comuni di Tenda e Briga furono ceduti alla Francia?

Nel trattato di pace firmato dopo la fine della seconda guerra mondiale, la Francia chiese ed ottenne Tenda e Briga, sostenendo che avrebbe dovuto ottenerli nel 1860, quando Cavour cedette Nizza e la Savoia, per questo parlano di “rattachement”, come se fossero già stati francesi. Io, invece, e come lo affermo anche nel mio sito internet, parlo di “annessione”. 

Sembra che oltre a Tenda e a Briga, il governo di Parigi mirasse ad ottenere anche altri territori.

Purtroppo sì. Il problema era De Gaulle, che avrebbe voluto una parte del Piemonte e della Liguria, ma fu bloccato dagli americani. 

La popolazione locale come reagì alle pretese francesi di avere nei propri confini i due comuni?I tendaschi si divisero in due fazioni: filo-francesi e filo-italiani. 

Quali motivi avevano i cosiddetti filo-francesi? 

Motivi soprattutto di interesse: speravano che diventando francesi potevano avere maggiori guadagni, e ciò perché l'Italia aveva perso la guerra e dopo il periodo fascista era meno “ricca” della Francia. Inoltre, molti tendaschi lavoravano in Francia. I filo-italiani, come i miei familiari, erano legati alla nostra Patria per motivi affettivi o perché lavoravano per le centrali elettriche, che poi erano il vero motivo per cui la Francia pretendeva Briga e Tenda. 

I due comuni furono subito “francesizzati”: può spiegarci cosa avvenne? Cioè, cosa significò la “francesizzazione” delle comunità di Tenda e Briga?  

Tutti i nomi delle vie furono cambiati, la lingua italiane venne praticamente proibita, molte scritte in italiano vennero cancellate, nelle scuole vennero inserite maestre che non conoscevano l'italiano, e questo è uno dei motivi per cui mia madre mi riportò in Italia. Per me mia madre ha lavorato sodo e per garantirmi il necessario è stata anche in Svizzera per diverso tempo. 


Secondo lei, il presidente Alcide De Gasperi cercò realmente di salvare l’italianità dei due comuni?
 

Dalla parte italiana non si fece nulla per salvaguardare l'italianità di Tenda e Briga, e questo lo posso dimostrare con gli articoli dei giornali di quel periodo che ho inserito nel mio sito. 

Qual è il suo augurio per la comunità di Tenda? 

Che si incominci a sentirci fratelli, come già è iniziato a verificarsi con la tempesta Alex e con il Covid. 

(a cura di Carlo Silvano)

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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerosi volumi.


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