VILLORBA - “Anche se non ho fatto parte del Consiglio comunale durante il mandato di Sindaco dell’ing. Paolo Callegari, ricordo molto bene il suo modo di gestire la res publica: era una persona che sapeva coniugare le competenze con l’onestà. Prima di ogni Consiglio comunale convocava un’apposita riunione aperta ad assessori, consiglieri comunali e militanti della Democrazia cristiana per discutere i pro e i contro di ogni punto che avrebbe poi inserito nell’ordine del giorno del maggior consesso cittadino. Presiedeva le riunioni con autorevolezza e non alzava mai la voce né batteva i pugni sul tavolo. Insomma, aveva uno stile pacato e oggi, soprattutto nella sfera politica, abbiamo tanto bisogno di uomini come lo è stato Paolo Callegari”. A parlare è Mario Carraro, già militante nel partito della Democrazia cristiana, segretario cittadino del Partito popolare e consigliere comunale dal 2002 al 2016 a Villorba nelle file del Partito democratico.
[Paolo Callegari (1951-2015), sindaco di Villorba 1990-1995]
“Il sindaco Callegari – continua Mario Carraro – aveva il pregio di guardare lontano per comprendere come si sarebbe evoluta la nostra comunità, e quali sarebbero state le esigenze dei cittadini da soddisfare. Si impegnò molto, ad esempio, sull’informatizzazione della macchina comunale nonostante le resistenze di alcuni dipendenti municipali che non si sentivano in grado di adoperare i personal computer, e fu sempre attento alle esigenze socio-sanitarie locali”.
Paolo Callegari fu l’ultimo Sindaco di Villorba della Democrazia cristiana: il partito che fu anche di Alcide De Gasperi si sciolse, infatti, nei primi anni Novanta. “Dal dopoguerra fino agli anni Settanta – ricorda Mario Carraro – abbiamo avuto nelle file della Democrazia cristiana uomini che risposero, ai dolori e atrocità della guerra, con un pensiero e una visione di futuro per il nostro Paese generando una Costituzione oggi ancora solida. In questo contesto voglio riportare le parole di Mino Martinazzoli, segretario del Partito Popolare, che affermò: “Se l'Italia del dopoguerra ha avuto un notevole sviluppo democratico e sociale, la politica non era distratta”.
Per Mario Carraro, dunque, la Democrazia cristiana ha avuto “amministratori che avevano a cuore il bene della collettività e si prodigavano per assicurare un lavoro alle vedove o agli orfani e soprattutto a incoraggiare il sistema scolastico, basti pensare al sostegno dato alle scuole dell’infanzia, e a tutte le attività socio-sanitarie. Fino agli anni Settanta – sottolinea Carraro – la Democrazia cristiana era impegnata in tutta Italia a frenare il diffondersi del comunismo e anche a Villorba si era consapevoli dei rischi derivanti dall’ideologia marxista e leninista”.
La ricerca e la tutela del benessere per tutti da parte della Democrazia cristiana non ha sortito però solo effetti positivi. “Purtroppo – osserva Mario Carraro – per garantire che ognuno potesse fabbricarsi la propria abitazione, la Dc non si rese conto che il nostro comune cresceva in maniera disordinata: bisognava, invece, concentrare l’edilizia residenziale solo in determinate zone in modo da risparmiare sia sui servizi erogati dal comune che sul terreno sottratto all’agricoltura”. Oggi, infatti, sotto il profilo urbanistico il comune di Villorba si presenta a macchia di leopardo con la necessità di garantire la manutenzione a strade, sistemi fognari, idrici ed elettrici che non sarebbero stati necessari se i quartieri residenziali fossero stati edificati in maniera ordinata.
Secondo Mario Carraro nei Vangeli ci sono tante pagine che possono aiutare i politici a trovare una spinta morale e spirituale per promuovere il bene comune. “Un brano del Vangelo che trovo particolarmente significativo – spiega Mario Carraro – e l’esperienza del monte Tabor che leggiamo anche in Matteo (17,1-8): di fronte alla richiesta degli apostoli di edificare tre tende per stabilirsi lì, sulla cima del monte e lontano dai problemi dell’umanità, Gesù Cristo invita i suoi discepoli a calarsi nella realtà e nelle problematiche della società per migliorarla a beneficio di tutti”. Anche oggi gli amministratori sono chiamati a stare in mezzo alla gente per comprenderne i reali bisogni e dare risposte concrete.
“Il sindaco Paolo Callegari – continua Mario Carraro – aveva compreso che per affrontare le sfide del futuro bisognava rinnovare tutta la classe politico-amministrativa locale e nonostante avesse tutte le carte in regola per proporsi per un nuovo mandato, decise di fare un passo indietro e dare spazio a persone che potevano, con idee e metodi nuovi, rilanciare la gestione del bene comune a beneficio di tutti. Purtroppo ciò avvenne solo in parte, e in seguito, nel 2002, la Lega nord riuscì a insediarsi alla guida della nostra comunità. Oggi, però, in Italia e nel Veneto abbiamo bisogno di persone che abbiano la competenza di leggere e di intervenire sui bilanci, una dirittura morale, un’autentica passione per la politica, la disponibilità a rimetterci di tasca propria evitando i rimborsi dalle casse pubbliche per ogni centesimo speso. Insomma – conclude Carraro – oggi a Villorba e in tutta Italia abbiamo bisogno di amministratori come Paolo Callegari, ultimo sindaco della Democrazia cristiana della nostra comunità”. (a cura di Carlo Silvano)
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Carlo Silvano cura alcuni blog ed è autore di diversi volumi. Per informazioni cliccare su Libri di Carlo Silvano
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