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Marina Carron: sosteniamo e valorizziamo i nostri giovani

(Marina Carron, vice-presidente del Consiglio comunale di Villorba)

VILLORBA - “All’inizio ho avuto delle difficoltà a capire certi meccanismi della macchina amministrativa e le norme che regolano i lavori in Consiglio comunale, e ho dovuto fare la cosiddetta gavetta, però non mi sono mai scoraggiata e sono andata avanti con determinazione perché lusingata dai voti ottenuti da tante persone che mi conoscono e mi stimano. Nel corso di questi ultimi anni ho dato il mio contributo per migliorare la qualità della vita a Villorba: la nostra Amministrazione, infatti, ha eseguito numerosi lavori nelle scuole, a villa Giovannina, nelle palestre e abbiamo inaugurato una sezione della biblioteca comunale presso l’edificio della scuola media “Giuseppe Scarpa” intitolandola all’on. Lino Armellin. In particolare, ho spinto molto per curare l’ordine e la pulizia sul territorio comunale perché, anche per il lavoro che svolgo, sono molto attenta all’estetica e per me è molto importante che i luoghi pubblici, come strade, parchi, piazze e aiuole siano dignitosi, ben curati e abbelliti”. A parlare è la signora Marina Carron, vice-presidente del Consiglio comunale di Villorba ed eletta nelle file della maggioranza consiliare. 

Signora Marina Carron, questa legislatura è stata un po' burrascosa perché come presidente del Consiglio comunale si è partiti con Silvia Barbisan, poi si è passati a Raffaella Andreola e infine ad Alessandro Dussin…

Burrascosa? Non mi pare. Cinque anni sono lunghi e quindi può succedere qualche cambiamento, sia in Giunta che in Consiglio: ho in mente, per esempio, i diversi consiglieri che si sono succeduti tra le forze di minoranza. All'inizio del mandato Silvia Barbisan era stata eletta quale Presidente del Consiglio, poi è stata chiamata a svolgere una funzione diversa, cioè assessore in Giunta. L'elezione della signora Andreola è stato uno dei più brutti episodi che abbiamo vissuto: un accordo sottobanco tra la minoranza e una parte dei consiglieri eletti grazie alla popolarità del Sindaco, persone che si sono poi dimostrate senza seguito nella nostra comunità. Il periodo della conduzione del Consiglio da parte della signora Andreola è stato piuttosto incerto e burrascoso, conclusosi con una sentenza del Tribunale Amministrativo del Veneto che ha confermato le ragioni della sua esclusione portate dalla compagine di maggioranza. Ora c'è Alessandro Dussin a guidare il Consiglio e mi pare che il cambio abbia portato serenità.

Anche a Villorba tanti giovani appena terminano gli studi si recano all'estero per lavoro. Ha delle proposte per creare lavoro nel nostro comune in modo che i nostri giovani possano restare qui? 

Anch’io ho dei nipoti che vivono all’estero e so che questa emigrazione è dovuta soprattutto al fatto che in certi Paesi europei i giovani vengono valorizzati, anche se svolgono lavori umili, e hanno delle sicurezze economiche che qui non hanno. Oggi che stiamo fronteggiando il dramma del “covid” le opportunità di lavoro sono venute meno, però credo che una volta passata questa tempesta generata da un terribile virus, anche da noi ci saranno le condizioni per dare lavoro ai giovani. Ciò che occorre però sicuramente fare è valorizzare i nostri ragazzi, dare loro fiducia e credere in loro, altrimenti loro cercheranno di andare a vivere altrove.

Lei che vive a stretto contatto con i villorbesi, come percepisce l’attuale crisi economica?

Per i commercianti e per gli artigiani locali questo non è un momento positivo, ed è da anni che io insegno e do l’esempio che bisogna spendere sul nostro territorio, dove i negozianti hanno prodotti di prima qualità soprattutto nel settore degli alimentari. Dobbiamo aiutarci gli uni con gli altri. Bisogna essere solidali soprattutto in questo momento, altrimenti alcune realtà saranno costrette a chiudere.

Lei circa otto anni fa avviò l’iniziativa delle bici viola…

Con le “bici viola” vogliamo proprio valorizzare le attività artigianali e commerciali del nostro territorio: sono state collocate soprattutto davanti a negozi e in altri luoghi, proprio per attirare l’attenzione sul lavoro dei commercianti ed artigiani locali. L’idea mi è venuta anni fa durante un soggiorno a Berlino, dove ebbi modo di osservare delle bici colorate e poi, confrontandomi con il parroco don Paolo Scattolin, quest’ultimo mi suggerì di usare il colore viola, perché è il colore del periodo dell’Avvento e quindi ha un profondo significato spirituale, ma è anche il simbolo dell’attesa dell’amico che viene a trovarci, di valorizzazione del nostro lavoro e del nostro impegno a favore della comunità.

Attualmente quante persone aderiscono all’iniziativa delle “bici viola”?

Siamo in ventidue e da anni promuoviamo diverse iniziative, come la “cena sotto le stelle”. I ricavati che riusciamo a realizzare li consegniamo al parroco affinché aiuti chi ha bisogno. Da qualche anno, poi, riusciamo anche ad offrire borse di studio ai giovani.

Torniamo a parlare di politica locale: in base alla sua esperienza alle donne è riservato il giusto spazio in politica?

Sì, posso dire di sì. Personalmente, constato che sono ascoltata quando presento istanze e propongo soluzioni. Anche col Comandante della Polizia municipale, ad esempio, ho un ottimo rapporto perché sono molto attenta, ad esempio, alla sicurezza sulle nostre strade e nei luoghi pubblici e quando segnalo quelli che sono i problemi della nostra quotidianità, vedo che chi di dovere interviene per porvi un rimedio. Credo che anche le altre donne che sono presenti nell’Amministrazione come consiglieri o come assessori ricevano la giusta attenzione quando formulano delle proposte. Purtroppo, non tutto si può fare perché i soldi pubblici sono quelli che sono.

All’inizio della nostra conversazione mi ha fatto un accenno sull’importanza che per lei ha l’estetica…

Sì, per me è molto importante, perché credo che la qualità della vita di una comunità come la nostra possa migliorare molto se curiamo l’estetica. Personalmente, ho intenzione, appena finirà questa pandemia, di curare gli spazi verdi del nostro Comune attraverso un progetto che sarà intitolato “Adotta un’aiuola e le sue api”. Alcuni anni fa con tanti bambini, soprattutto quelli che frequentano il catechismo, abbiamo colorato i sassi che poi sono stati sistemati in alcuni spazi pubblici e marciapiedi. Adesso, alla luce di quella bella esperienza, vorrei coinvolgere – garantendo in primo luogo la sicurezza degli alunni – i bambini delle scuole elementari affinché le aiuole vengano curate e coltivate con delle piantine che offrono dei fiori molto ricercati dalle api: credo che le nuove generazioni possano imparare molto dalla conoscenza della vita delle api e dalla bellezza che la natura ci offre anche con dei semplici fiori. 

(a cura di Carlo Silvano)

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