VILLORBA - Come altri comuni d'Italia anche la comunità di Villorba sta da
diversi anni "perdendo" giovani che dopo il diploma o la laurea
preferiscono recarsi all'estero per cercare una migliore collocazione
lavorativa. Se da un lato si assiste alla chiusura di scuole, pensiamo alle
Elementari di Venturali, dall’altro notiamo l’apertura – a livello provinciale –
di nuove strutture adatte ad accogliere le persone anziane: ci stiamo
preparando, in altre parole, a diventare – se non lo siamo già – un Paese di
“vecchi”. Per frenare questa emorragia sociale e invertire la marcia, occorre
offrire nuove possibilità ai giovani.
“Seppure in leggero miglioramento – afferma Gianfranco Perali, già
candidato sindaco con la lista “Villorba Viva” (2016) e presidente del Circolo
di impegno socio-politico “Lina Merlin” – la situazione del lavoro dei
giovani in Italia è critica se la compariamo con il resto d’Europa. E non ritengo
giusto bollare come schizzinosi i giovani che rifiutano offerte di lavoro, perché
così si dimenticano le criticità che questa situazione presenta da più punti di
vista: economico, sociale, culturale, esistenziale. Sul tavolo del confronto
occorre porre la questione della formazione, dell’incontro tra domanda e offerta, delle condizioni di
lavoro, il bilanciamento
tra vita e lavoro, i canali di
reclutamento disponibili e le forme di ingresso al lavoro. Più in generale, l’attenzione
che il Paese dà ai giovani all’interno della nostra società. In
particolare, ci spiegano i dati lstat, la
crescita occupazionale che c’è stata in Italia ha riguardato lavori poco
qualificati:
è aumentata la percentuale di occupati a rischio povertà e sono aumentati anche
i lavoratori con contratti a termine: ci sono, quindi, più persone che vivono
in una condizione di instabilità e c'è pure un'alta percentuale di neet, ovvero
di ragazzi che non studiano e non lavorano. Tutto fa dire che il
nostro (anche se ci sono le eccezioni) non sia un Paese per giovani”.
Gianfranco Perali, secondo lei oggi c'è il rischio che altre aziende
seguano l'esempio della Marchiol che nel 2012 da Villorba portò la propria sede
a Roncade?

Quali sono le potenzialità del nostro territorio che possono rivelarsi
utili per "creare" occupazione"?
A Villorba sono insediate numerose aziende, quasi 2000 unità, circa 500 in
attività manifatturiere e costruzioni, poco più di 500 nel commercio
tradizionale e intorno alle 300 unità nei servizi quali comunicazione,
assistenza, professioni. Vi è, dunque, una discreta varietà e nessuna
prevalenza settoriale che possa inserire il Comune in una delle filiere
distrettuali presenti, invece, anche a poca distanza. Ci si può spingere a dire
che il nostro comune sia tendenzialmente a vocazione terziaria-commerciale e
forse il suo potenziamento potrebbe essere una traiettoria di sviluppo. Abbiamo
peraltro alcune presenze importanti, quali Fabrica e l’Istituto Professionale
sul versante della formazione ai lavori e alla comunicazione; l’ippodromo, il
Palaverde, le Bandie sul versante delle attività dello sport e del tempo libero,
ed anche aziende della logistica: mettere a fattor comune queste realtà può
innescare (se aiutati) meccanismi di sviluppo di nuove imprese e nuova
occupazione.
In questo momento storico ci sono aziende di alcuni settori - pensiamo al
tessile o a quello del legno - che hanno tante difficoltà a restare sul mercato,
però ci sono anche altri settori che potrebbero risultare vincenti, come quello
della ricerca farmaceutica o degli sviluppi informatici. Quali sono le sue
considerazioni?
Come ci insegna la storia lo sviluppo si
innesca con un’innovazione,
e la rivoluzione industriale in cui siamo immersi oggi non è da meno. Questa
volta, si tratta della digital
economy, ossia della necessità di cambiare processi,
procedure e relazioni: una nuova economia basata sulle nuove tecnologie digitali di comunicazione (ICT).
Questo è sicuramente un terreno da esplorare per lo sviluppo di imprese e
occupazione. Per questo servono competenze e l’Italia anche in questo caso
zoppica: l’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società
(DESI 2019) della Commissione europea vede l’Italia in 24° posizione sui
28 Stati membri dell’Unione europea, davanti solo a Polonia, Grecia, Romania e
Bulgaria. Il punteggio italiano è di circa 10 punti inferiore alla media europea.
Quali misure, a suo avviso, l'Amministrazione municipale di Villorba
potrebbe adottare per incentivare l'imprenditoria giovanile?
In realtà
l’Amministrazione comunale poco può fare su questi temi, ma di certo può
cooperare nell’ orientamento al lavoro e nella formazione potrebbe essere utile
e lungimirante. I ragazzi nei momenti-chiave di scelta: a 14 anni quando si sceglie
la scuola superiore e a 19 anni quando si tratta di decidere se cercare lavoro
o andare all'università (e cosa studiare) sono soli.
Diventa quindi importante
il ruolo di esperti di orientamento e di sostegno a queste scelte e, in quest’ambito,
l’Amministrazione municipale potrebbe collaborare con le scuole sostenendo
laboratori, tirocini, stage, incontri con le imprese locali affiancando quello
che già esiste.
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