Ho un nuovo distributore per il libro "Cristiani e musulmani. Costruire il dialogo partendo dai fatti di Borgo Venezia di Treviso", pubblicato dalle Edizioni del noce. Adesso, a distribuire il volume, è la Tredieci di Villorba in via Fratelli Rosselli 19/5, tel. 0422 440031 - fax 0422 963835. info.libri@tredieci.com
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CRISTIANI E MUSULMANI. Costruire il dialogo partendo dai fatti di “Borgo Venezia” di Treviso.
In nome della legalità un folto gruppo di marocchini - composto da uomini, bambini e donne (qualcuna anche al nono mese di gravidanza) - è stato allontanato a fine agosto del 2002 da Borgo Venezia, un rione periferico di Treviso. I magrebini avevano abusivamente occupato una serie di appartamenti di proprietà dell'ATER (un ente pubblico locale preposto ad edilizia residenziale) e di fronte alla forza pubblica e alle ruspe inviate lì per abbattere le abitazioni, nulla hanno potuto fare se non allontanarsi dalla zona. Senza un tetto, in evidente stato di bisogno, i marocchini hanno trovato aiuto in alcuni appartenenti ad un centro sociale, che li hanno indirizzati verso il duomo cittadino affinché la loro situazione fosse posta sotto gli occhi di tutti. A questo punto sono nate polemiche e divisioni, acuitesi soprattutto con la decisione di mons. Paolo Magnani, Vescovo di Treviso, di non abbandonare i magrebini al loro destino ma di offrire loro un aiuto concreto. Se da una parte sono state numerose le persone che hanno fatto quadrato intorno al Vescovo, sostenendo che la carità evangelica impone scelte coraggiose e la difesa degli ultimi, dall'altra non pochi si sono chiesti se la presenza di musulmani sul sagrato della principale chiesa cattolica locale (nonché il sostegno offerto loro dalla massima autorità ecclesiastica della diocesi), non potesse costituire un pericoloso precedente per ulteriori azioni dimostrative, oltreché un grave attentato alla difesa della legalità che, in quel momento, aveva come paladino il sindaco della città in quanto garante della legittima decisione dell'ATER di abbattere i propri fatiscenti appartamenti di Borgo Venezia.
In questo clima, e con le immagini televisive che facevano il giro dell'Italia, hanno iniziato a circolare i primi veleni. Più di uno si è chiesto cosa sarebbe successo - in un paese con una significativa presenza islamica - se un gruppo di cristiani, spinto dalla necessità, avesse avuto l'ardire di avvicinarsi ad una moschea per sollecitare un aiuto o per compiere anche una mera azione dimostrativa. Qualcun altro - evidentemente animato da sentimenti di intolleranza nei confronti dei
musulmani o semplicemente disinformato rispetto a quanto è avvenuto sul sagrato della cattedrale - ha messo in circolazione una strana, ridicola ed infondata storiella: "Chi ne ha bisogno può andare dal Vescovo e avere una casa gratis, così come ora la stanno ottenendo i marocchini" (intesi, questi ultimi, come persone che vivono nell'illegalità ai margini di una società sana ed operosa)…[dall’introduzione]
Il volume affronta vari temi legati alla convivenza di due civiltà differenti e soprattutto di due religioni che, se per un verso sono affini nella fede verso un unico Dio, si differenziano poi moltissimo su altri punti, soprattutto perché l’Islamismo è una religione strutturata politicamente e quindi condizionata da leggi e consuetudini sociali che ne hanno alterata la matrice primaria. La stessa lettura del Corano – divenuto codice di vita civile oltre che religiosa – ne è la prova.
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CRISTIANI E MUSULMANI. Costruire il dialogo partendo dai fatti di “Borgo Venezia” di Treviso.
In nome della legalità un folto gruppo di marocchini - composto da uomini, bambini e donne (qualcuna anche al nono mese di gravidanza) - è stato allontanato a fine agosto del 2002 da Borgo Venezia, un rione periferico di Treviso. I magrebini avevano abusivamente occupato una serie di appartamenti di proprietà dell'ATER (un ente pubblico locale preposto ad edilizia residenziale) e di fronte alla forza pubblica e alle ruspe inviate lì per abbattere le abitazioni, nulla hanno potuto fare se non allontanarsi dalla zona. Senza un tetto, in evidente stato di bisogno, i marocchini hanno trovato aiuto in alcuni appartenenti ad un centro sociale, che li hanno indirizzati verso il duomo cittadino affinché la loro situazione fosse posta sotto gli occhi di tutti. A questo punto sono nate polemiche e divisioni, acuitesi soprattutto con la decisione di mons. Paolo Magnani, Vescovo di Treviso, di non abbandonare i magrebini al loro destino ma di offrire loro un aiuto concreto. Se da una parte sono state numerose le persone che hanno fatto quadrato intorno al Vescovo, sostenendo che la carità evangelica impone scelte coraggiose e la difesa degli ultimi, dall'altra non pochi si sono chiesti se la presenza di musulmani sul sagrato della principale chiesa cattolica locale (nonché il sostegno offerto loro dalla massima autorità ecclesiastica della diocesi), non potesse costituire un pericoloso precedente per ulteriori azioni dimostrative, oltreché un grave attentato alla difesa della legalità che, in quel momento, aveva come paladino il sindaco della città in quanto garante della legittima decisione dell'ATER di abbattere i propri fatiscenti appartamenti di Borgo Venezia.
In questo clima, e con le immagini televisive che facevano il giro dell'Italia, hanno iniziato a circolare i primi veleni. Più di uno si è chiesto cosa sarebbe successo - in un paese con una significativa presenza islamica - se un gruppo di cristiani, spinto dalla necessità, avesse avuto l'ardire di avvicinarsi ad una moschea per sollecitare un aiuto o per compiere anche una mera azione dimostrativa. Qualcun altro - evidentemente animato da sentimenti di intolleranza nei confronti dei
musulmani o semplicemente disinformato rispetto a quanto è avvenuto sul sagrato della cattedrale - ha messo in circolazione una strana, ridicola ed infondata storiella: "Chi ne ha bisogno può andare dal Vescovo e avere una casa gratis, così come ora la stanno ottenendo i marocchini" (intesi, questi ultimi, come persone che vivono nell'illegalità ai margini di una società sana ed operosa)…[dall’introduzione]
Il volume affronta vari temi legati alla convivenza di due civiltà differenti e soprattutto di due religioni che, se per un verso sono affini nella fede verso un unico Dio, si differenziano poi moltissimo su altri punti, soprattutto perché l’Islamismo è una religione strutturata politicamente e quindi condizionata da leggi e consuetudini sociali che ne hanno alterata la matrice primaria. La stessa lettura del Corano – divenuto codice di vita civile oltre che religiosa – ne è la prova.
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