Pontevigodarzere (Padova) – Dopo ben quattordici anni di allenamenti e sacrifici, per Mirko Morandin (nella foto è il primo a sx), classe 2002, arriva la “cintura nera 1° dan”. Mirko ha iniziato a praticare il karate quando aveva sette anni presso la palestra dell’Asd Studio Karate Ju-Jitsu 2002 di Villorba, guidata dal cav. Sergio Collodet e da Monica Mano. «Quando ero bambino – racconta Mirko – mia nonna mi invitò a guardare il film “Karate kid”: ebbi subito il desiderio di provare questa disciplina sportiva che mi piacque immediatamente. Dopo le prime lezioni avevo già capito che era quello che volevo fare: le arti marziali insegnano prima di tutto ad aprire la mente verso nuovi orizzonti e ad essere leali e rispettosi nei confronti del prossimo, questo è l'insegnamento che mi è rimasto più impresso e che tuttora considero valido e che cerco di applicare nella mia quotidianità». Per Mirko Morandin, dunque, il valore della lealtà è fondamentale perché se si «impara ad essere sinceri e leali verso il prossimo, il comportamento verrà ricambiato e ci si sente bene con se stessi».
Mirko, qual è l’esperienza più interessante che hai maturato in questi quattordici anni di frequenza all’Asd Studio Karate e Ju Jitsu di Villorba?
È senza dubbio il traguardo della cintura nera: è stato il mio sogno fin da bambino e dopo dopo tanti anni sono finalmente riuscito ad ottenerla. Per me e per la mia famiglia è stata una soddisfazione incredibile!
Sei mai stato tentato ad abbandonare le arti marziali?
Ho avuto anche il mio periodo di crisi e volevo mollare: è successo all'incirca nel periodo delle scuole medie perché non mi sentivo motivato e non mi divertivo... diciamo che all’inizio andavo avanti per inerzia perché non c'era un altro sport che mi piaceva e non mi andava di stare fermo. In seguito, in palestra, sono passato nel terzo turno e così ho iniziato a lavorare sul serio, soprattutto nel kumite e così mi è tornata la passione e la voglia che cho tuttora.
Cosa ti piace, in particolare, della palestra?
È un ambiente dove non ci si annoia mai: i tecnici sono molto esperti e preparati e ogni incontro è un’occasione per imparare nuove cose. Inoltre, la palestra è un luogo dove tutti rispettano tutti e questo significa molto.
Il tuo prossimo obbiettivo?
È ancora un mistero e per ora non ho nulla in mente; penso solo a continuare a fare quello che mi piace.
Mirko, come ultima domanda ti chiedo di darmi tre buoni motivi per invitare un bambino a frequentare la tua palestra e imparare il karate...
Ad un bambino dare solamente tre motivi penso sia molto restrittivo dato che ce ne sono molti… Senza ombra di dubbio c'è il divertimento, perché soprattutto da bambini se in una palestra non ti diverti non imparerai mai e non ti verrà la voglia di continuare: la nostra palestra ha sviluppato molto bene questo aspetto...
E come secondo motivo?
Il karate aiuta tanto ad avere una visione mentale più ampia e insegna dei valori molto importanti che, soprattutto se imparati da piccoli, restano molto impressi e serviranno nella vita futura. Il terzo motivo invece è che del karate ci si appassiona e ci si lega subito, perché è una disciplina che ti prende il cuore, per cui se si inizia poi non si smette più.
(a cura di Carlo Silvano)
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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerosi volumi.
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